Se la parola d'ordine è vacanza perchè i bambini devono fare i compiti? La domanda, se viene dai piccoli è lecita. A noi genitori spetta la risposta migliore per motivarli, sostenerli ed incoraggiarli a trovare il giusto equilibrio tra dovere e piacere, ma soprattutto per aiutarli a fare i compiti delle vacanze.
Se la parola d'ordine è vacanza perchè i bambini devono fare i compiti? La domanda, se viene dai piccoli è lecita. A noi genitori spetta la risposta migliore per motivarli, sostenerli ed incoraggiarli a trovare il giusto equilibrio tra dovere e piacere, ma soprattutto per aiutarli a fare i compiti delle vacanze.Se la parola d'ordine è vacanza, perchè i bambini devono fare i compiti?
Come direbbe qualcuno, la domanda non fa una grinza. A noi genitori spetta la risposta.
Potremmo dire che il segreto dei compiti per le vacanze è di aiutare i bambini a mantenere il giusto equilibrio tra dovere e piacere.
Risposta convincente? Forse si, forse no. Ma il punto è, effettivamente, che lo studio dovrebbe essere un piacere, ma purtroppo per mille motivi, nel nostro Paese è spesso vissuto solo come un dovere.
Come conciliare la vacanza con i compiti dei bambini?
Rispetto alla generazione di alunni degli anni 60, gli alunni contemporanei hanno un periodo di vacanze a disposizione molto piu' breve e, oltretutto, faticano molto di piu' anche durante l'anno, con un monte ore di applicazione scolastica parecchio piu' alto.
E' ben comprensibile che i bambini, finite le lezioni vogliano 'dimenticare' libri, quaderni e la parola 'compiti' fino alla fatidica data della riapertura delle scuole.
Che fare?
Le vie di mezzo sono sempre le migliori.
- Cerchiamo di motivare i nostri figli, sostenerli, incoraggiarli e aiutarli nello svolgere almeno buona parte dei compiti che hanno da fare durante le vacanze.
- Aiutiamoli senza sostituirci a loro, ovviamente. Proviamo anche a dare il buon esempio. Quanto tempo è che non leggiamo un libro?
- Aiutiamoli cercando di mantenere il clima rilassato di una vacanza, sia per noi che per loro
- Cerchiamo di evitare l'atmosfera da catastrofe incombente, che spesso regna intorno all'eventualità che non li finiscano
- Approfittiamo per cercare di responsabilizzarli rispetto ad un generico incarico (compito) che ricevono . La scelta di farli, non farli, farli bene, farli male è la loro responsabilità. Una scelta e le sue conseguenze: in positivo e in negativo. Questo aspetto è già un processo educativo.
- Proviamo a stabilire un'ora al giorno di impegno scolastico, nel quale anche noi svolgeremo un impegno, che non è vacanza.
- Evitiamo pressioni ricattatorie, minacce, grida, ma anche ricompense, regali extra e suppliche. Per noi stessi, per la loro serenità e per l'effetto boomerang che provoca ad esempio agli occhi degli altri fratelli. (piu'grandi o piu' piccoli)
L'età dei nostri figli e la classe che frequentano ovviamente pone grandi differenze. Normalmente sono i primi anni di scuola, alle elementari che generano la fatica maggiore.
Compiti per le vacanze ovvero...?
Il punto di riferimento per noi come genitori e per i nostri figli è che i compiti per le vacanze sono una sorta di allenamento per tenere in esercizio la mente, la memoria e lo spirito.
Un allenamento, anche se costa un sacrificio nell'immediato porta certamente frutto quando arriverà il momento di affrontare la gara.
Risposta convincente? Forse si forse no, ma quel che conta è che se siamo sopravvissuti noi quando eravamo bambini, potranno farcela anche i nostri figli. E questa è una certezza.
Buone vacanze.