Poche semplici regole per imparare a stare a tavola in modo educato. Il galateo dei bambini a tavola trasforma il pasto in un'occasione di serenità per tutta la famiglia.
Poche semplici regole per imparare a stare a tavola in modo educato. Il galateo dei bambini a tavola trasforma il pasto in un'occasione di serenità per tutta la famiglia.Il galateo dei bambini a tavola è una tappa molto importante, sia dal punto di vista dell'educazione dei figli in generale, sia per consentire a noi genitori di vivere i momenti conviviali con serenità, in qualsiasi posto ci si trovi. Con i bambini in fondo c'è bisogno di poche regole ma ben definite, da rafforzare con il buon esempio di mamma e papà: è questo il metodo più efficace per consentire ai bambini di apprendere le buone maniere a tavola, fin da piccolissimi.
Galateo per bambini: le regole per stare a tavola
Insegnare ai bambini a stare a tavola è questione di costanza ed esempio. Ogni occasione e buona per imparare le regole del galateo: una semplice cena casalinga, una pizza fuori con gli amici e le vacanze estive o inveernali sono momenti perfetti per mettere alla prova le buone maniere dei piccoli di casa. Come anticipato, però, quando si ha a che fare con i bambini è necessario che le regole siano poche ma chiare e precise: le riassumiamo qui sotto.
A tavola si sta seduti
Sembra un'ovvietà ma con i bambini questa regola potrebbe diventare una sfida eroica che però si può vincere con pazienza e senza cedimenti. Il cibo è nutrimento e condivisione, la tavola è un punto di incontro e di scambio anche affettivo. Stare seduti è una forma di rispetto e di attenzione per il cibo ma anche e soprattutto delle altre persone che sono sedute insieme a noi.
Per alzarsi, si chiede il permesso
Se un motivo veramente urgente ci costringe ad alzarci da tavola durante il pasto chiediamo il permesso (a mamma e papà o agli altri adulti se siamo noi grandi ad alzarci) e ci scusiamo con gli altri. Poi però torniamo al nostro posto educatamente. Se il pasto è terminato e gli adulti si attardano attorno alla tavola, ai bambini può essere accordato il permesso di alzarsi per fare altro. L'importante è che chiedano sempre prima di farlo e che non prendano l'iniziativa in autonomia.
A tavola si appoggiano i polsi
Stare seduti a tavola in modo composto significa che non ci si sdraia sulla tovaglia, non ci si accascia sulla sedia e così via. Quando si mangia, soprattutto, devono essere i polsi a essere appoggiati sul tavolo. Niente gomiti sul tavolo e niente teste ciondolanti con chiome che veleggiano sui piatti degli altri. Se il bimbo non arriva correttamente al tavolo, un bel cuscino risolverà il problema.
Mi passi l'acqua "perfavore"
Anche quando siamo in famiglia "perfavore" e 'grazie' sono due parole d'oro da non dimenticare mai. Se siamo al ristorante usiamo la stessa cortesia con il cameriere.
Sulla tavola niente giocattoli e smartphone
Il rispetto per il momento del pasto condiviso inizia con mettere da parte e in pausa tutto quello che stavamo facendo fino ad un attimo prima. Niente giocattoli, pupazzi per i bambini, niente telefonini, tablet o altre distrazioni per gli adulti. Si può riprendere a giocare dopo aver finito di mangiare.
Le posate servono solo per il cibo
Le posate si utilizzano per mangiare e non si fanno roteare né (soprattutto) si puntano contro/verso gli altri. Si tiene la forchetta con una mano e il coltello con l'altra quindi, se necessario, è bene procurarsi posate della misura giusta per i bambini, magari prediligendo coltelli con la punta arrotondata.
Il tovagliolo non è una bandiera
Al ristorante il tovagliolo si tiene sulle gambe (se necessario in aggiunta al bavaglino) e, come le posate, non serve per giocare, per fare scherzi o per farlo volteggiare sulla testa degli altri commensali.
Il cibo si rispetta e anche la tovaglia
Utilizziamo sempre le posate, sono vietati i "pastrocchi" con le mani o i giochi con il cibo. Il cibo va sempre rispettato e, allo stesso modo la tovaglia, utilizzata da tutte le persone che siedono attorno alla tavola. Bisogna fare di tutto per non sportcarla stando a tavola in modo scomposto.
La parola "schifo" è abolita dal vocabolario
Alcune parole, a tavola, non si dicono. E "schifo" è una di queste. Se qualcosa non mi piace porto pazienza perchè piace agli altri. Se proprio non ne posso farne a meno, quel boccone che non voglio ingoiare lo elimino con la manina davanti alla bocca educatamente, in un tovagliolo (di carta). La parola schifo è probita così com'è proibito sputare nel piatto quello che non ci piace.
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