Stare in mezzo alla natura, insegnare a rispettarla e a prendersene cura attraverso gesti semplici di protezione e accudimento è un ottimo modo per educare i più piccoli al rispetto dei ritmi lenti, alla pazienza e al saper essere grati.
Stare in mezzo alla natura, insegnare a rispettarla e a prendersene cura attraverso gesti semplici di protezione e accudimento è un ottimo modo per educare i più piccoli al rispetto dei ritmi lenti, alla pazienza e al saper essere grati.Bambini e natura, un binomio vincente e innato. I più piccoli, infatti, sono “naturalmente” attratti dall’ecologia, dall’ambiente, dal verde, dalla vita che li circonda. Oggi, purtroppo, complice la riduzione degli spazi green nelle città e le poche occasioni di sperimentare immersioni in ambienti selvatici, può capitare che bambine e bambini si allontanino dalla natura, dimenticandone i tempi, la meraviglia e non apprezzandone più la magia.
I benefici dell’educazione ecologica per i più piccoli
Stare en plein air, immersi nel verde, imparare a rispettare ogni forma vivente, riconoscere alberi, fiori e piante, tutelare insetti e animali e osservare i cambiamenti legati all’avvicendarsi delle stagioni, può insegnare ai più piccoli il valore della pazienza, il piacere dell’attesa e la soddisfazione dell’accudimento. Oltre, ovviamente, a gettare i semi degli individui di domani, in grado di vivere rispettando l’ambiente e gli altri esseri viventi, mostrando sempre gentilezza e gratitudine.
Il potere dell’ecologia affettiva, per rinsaldare il legame natura-bambini
Il rapporto tra infanzia e natura, lo sappiamo, è stato studiato da vari psicologi e pedagogisti: da Rousseau a Maria Montessori fino a Gianfranco Zavalloni, i quali hanno sempre sottolineato come questo legame speciale vada supportato e alimentato per via delle sue infinite potenzialità educative. Il sentimento che lega l’essere umano a tutte le forme di vita è, infatti, una delle predisposizioni innate di bambini e bambine, ma se non riceve stimoli adeguati stenta a sbocciare e a fiorire. Può venire in soccorso, quindi, l’ecologia affettiva, nonché una sorta di pratica di mindfullness in natura. Attraverso queste possiamo insegnare ai più piccoli a creare un legame intimo e consapevole con l’elemento naturale, affinché imparino a percepire odori, fragranze, sapori, a osservare ciò che li circonda, a raccogliere i frutti senza maltrattare i fiori e le piante, sentendosi felici e appagati grazie a queste esperienze.
La cura della natura, tra soddisfazione e gratitudine
“Il bambino che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire”, diceva Maria Montessori, sottolineando come “Le cure premurose verso gli esseri viventi sono la soddisfazione di uno degli istinti più vivi dell’anima infantile. Perciò si può organizzare facilmente un servizio attivo di cure alle piante e specialmente agli animali”.
Ecco allora qualche idea “pratica” per avvicinare, o meglio, non far allontanare i bambini dalla natura in modo divertente, anche quando è impossibile andare per boschi, perché fortunatamente si può sempre approfittare del parco cittadino e persino del proprio balcone.
Seminare, dall’orto al vaso, e prendersi cura di una pianta insegna pazienza e gentilezza
Chi ha la fortuna di avere un giardino potrà sbizzarrirsi con i propri bambini a creare aree orticole, selvatiche, “aromatiche” e piccole aiuole dedicate semplicemente ai fiori. Curare un orto è di certo un’attività che insegna tanto ai bimbi: trasmette il valore del prendersi cura e del proteggere, insegna a non sprecare il lavoro e le risorse che stanno dietro a ogni vegetale che viene portato in tavola e ad apprezzare il cibo sano e naturale (un bambino che avrà coltivato i suoi pomodori o le sue carote, di certo vorrà anche assaggiarle!).
Per chi non ha, invece, a disposizione un grande spazio, nulla è perduto, le alternative sono tante. Dagli orti in balcone, che si possono sviluppare in verticale o in orizzontale e danno grandi soddisfazioni, al semplice terrarium in una boccetta di vetro. L’importante è guidare i più piccoli in ogni azione, condividendo l’entusiasmo e la sorpresa per ogni trasformazione e regalo della natura e, magari, conferendo loro sempre maggiori responsabilità man mano che crescono.
Insieme ai bambini, infatti, si può preparare il terriccio, interrare i piccolissimi semi, mettere a dimora le piantine e poi, via via, annaffiare, osservare, aggiungere compost e liberare il terreno dalle erbacce.
E poi si può parlare loro di insetti impollinatori e mostrare come, con il loro lavoro, contribuiscono al rigoglio della vita vegetale. Le sorprese saranno sempre dietro l’angolo: potranno osservare e scoprire come le api succhiano il nettare, come le formiche fanno scorte per l’inverno, come si nutrono i bruchi e magari addirittura vedere qualche crisalide nel suo bozzolo.
Idee semplici e alternative per seminare e raccogliere “pazienza”
Quel che conta è la cura, non servono chissà quante piante. Anche sul davanzale della finestra, o in un angolo della cucina, è possibile dedicare un piccolo spazio all’accudimento e all’osservazione della natura. È sufficiente un vaso, una piccola serra casalinga creata in un capiente barattolo di vetro o un vero e proprio terrarium. Si possono piantare erbette aromatiche che poi insaporiranno le ricette preparate insieme, giocare con gli odori e con le forme delle foglie. Tutto questo aiuterà i bambini a coltivare un animo gentile e a saper attendere, con emozione, quello che verrà dopo.
Qualche idea alternativa, per mostrare ai più piccoli la meraviglia della vita che germoglia da un seme, è quella, ad esempio, del seme di avocado o di papaya, da mettere in un vasetto pieno d’acqua, in modo che una sola estremità rimanga sempre immersa. Nel giro di poche settimane i bambini vedranno spuntare il primo germoglio e, via via, apparire le prime foglioline. Stesso discorso vale per i legumi da mettere a dimora, per non sporcare troppo in casa, in un semplice barattolo con del cotone idrofilo inumidito. La magia della vita che nasce stupirà i bimbi più piccoli e innescherà il desiderio quotidiano di voler verificare lo stato di salute delle proprie piantine. Avere un ruolo attivo e positivo, la responsabilità di accudire una piccola esistenza che sboccia e cresce sarà per loro un’esperienza significativa, emozionante e educativa che non dimenticheranno mai.
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Foto: christingasner/123RF