Educazione
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Sesso, come parlare ai bambini nell'era #MeToo

Oggi non basta parlare di api e cicogne: il sesso è diventato un argomento da esplorare a fondo, anche con i più piccini. Christa Desir spiega come fare. 

Oggi non basta parlare di api e cicogne: il sesso è diventato un argomento da esplorare a fondo, anche con i più piccini. Christa Desir spiega come fare. 

Nell'era del #MeToo sembra che la strada maestra scelta da attivisti, giornalisti ed esperti per parlare di sesso anche ai più giovani, sia quella di normare ciò che è permesso e ciò che non lo è. Ma cosa succederebbe se invece di chiedere "Vale se il giorno dopo entrambi non ricordano nulla?", si chiedesse "Avete voglia di fare sesso con qualcuno che domani non si ricorderà di voi?”?

Il discorso sul sesso, intorno ad esso e a chi lo fa è cambiato. Anche con i più piccoli bisogna aprirsi e puntare su quanto può essere bello incontrare il corpo di qualcun altro.

Parlare di sesso ai bambini: il rischio principale

Parlare solo dei rischi legati al sesso, della violenza, della discriminazione di genere, secondo l'attivista Christa Desir gli effetti sono due: le ragazze avranno paura e i ragazzi si sentiranno ostracizzati. Il guaio è che il sesso è finito nel calderone delle cose a cui prestare attenzione perché pericolose, come l'uso dello smartphone alla guida o il chocking game. In più manca il linguaggio giusto, che ponga l'accento sulla gioia di dire "sì" al sesso.

Foto: Kitsana Baitoey © 123RF.com

Esplorare la curiosità sessuale è un passaggio obbligato per ogni giovane generazione. Ora che le cose si sono fatte un po' più complicate in materia, tocca agli adulti guidarli con mano salda, onesta e trasparente. Non bisogna avere paura di mostrarsi vulnerabili e, soprattutto, non bisogna giudicare.

Il primo passo: spiegare il consenso

Spiegare il consenso ai più piccoli è il primo passo da compiere in un discorso sul sesso. Ad esempio, è necessario spiegare la differenza tra un "tocco buono" e uno "cattivo". Bisogna sottolineare l'importanza del proprio corpo e delle decisioni che è possibile prendere su di esso.

Il secondo passo: ascoltare

Quante volte abbiamo incoraggiato i nostri figli a tenere la mano di un estraneo o a baciare zii e conoscenti contro la loro volontà? Ascoltarli significa anche questo. Anche perché, se spieghiamo che il corpo e loro hanno pieno potere decisionale su di esso, il messaggio che diamo obbligandoli a baciare o toccare qualcuno viene frainteso. Ad esempio, si può provare anche con piccole mosse. Christa Desir dice: se vostro figlio vi sembra triste, non andate subito ad abbracciarlo, ma chiedetegli se ha voglia di un abbraccio.

Il terzo passo: l'educazione sessuale deve arrivare a scuola

In questo momento storico si parla spesso di una carenza di educazione sessuale, specialmente davanti a temi come la disabilità o la questione di genere e identità sessuale. Compito degli adulti contemporanei deve essere anche quello di battersi affinché ci sia un dialogo tra alunni e insegnanti. O, in mancanza di meglio, che ci siano luoghi di incontro in cui affrontare l'argomento con i ragazzi. Ovviamente, il primo posto dove parlare di sesso ed educazione sessuale ed emotiva deve essere la propria casa.

Foto: Cathy Yeulet © 123RF.com

Il quarto passo: un discorso continuo

Hollywood ci ha abituati a quel momento cinematografico che molti chiamano "Il Discorso", dove il padre prende il coraggio a due mani e cincischia intorno ad api e cicogne. Poi, assolto il compito, si torna a ignorare la faccenda. Invece il discorso deve essere continuo. Deve passare dal commento delle notizie in radio o al telegiornale. Non bisogna glissare davanti a domande come "Mamma, cos'è il porno?". Basta rispondere alla domanda in modo onesto, senza andare a sviscerare la questione politica dietro gli operai del sesso.

Non giudicare durante queste conversazioni è essenziale. Ma altrettanto importante è capire che non siamo degli insegnanti: parlando, impariamo con loro. Un atteggiamento aperto e comunicativo aiuterà a diventare quella persona che può offrire supporto nel momento cruciale della prima cotta. Occhio alle questioni di genere: non c'è bisogno di chiedere se è un lui o una lei.

Il quinto passo: parlare di sesso è scomodo

Anche seguendo tutte le regole di questo mondo o i consigli degli attivisti, qualcosa può andare storto. Potremmo trovarci a dare consigli non richiesti, a invadere la privacy dei ragazzi. Insomma, potremmo sbagliare. Tuttavia vale sempre la pena provarci per costruire un'impalcatura (seppur precaria) con cui edificare una sana vita sessuale e un altrettanto positivo discorso intorno al sesso.

Foto apertura: Katarzyna Białasiewicz© 123RF.com