Mamme e papà moderni che si dividono tra figli e carriera e che, anche per mettere a tacere il senso di colpa, si trasformano in elicotteri che sorvolano costantemente le teste dei figli.
Mamme e papà moderni che si dividono tra figli e carriera e che, anche per mettere a tacere il senso di colpa, si trasformano in elicotteri che sorvolano costantemente le teste dei figli.Decine di colloqui con insegnanti, allenatori, medici e professionisti vari, una presenza e un’attenzione costanti, 24 ore su 24. L'obiettivo? Impedire al mondo di ferire o arrecare il minimo danno al proprio figlio: sono i “genitori elicottero”, supermamnme e superpapà che gravitano intorno ai figli come elicotteri, appunto, sorvolando metaforicamente le loro teste per difenderli da quelle che ritengono siano le brutture della vita e riservare loro il meglio.
Chi sono i genitori elicottero: un identikit
I genitori elicottero sono mamme e papà in carriera, che lavorano e che per mettere a tacere il senso di colpa si fanno in quattro per i figli, passando da un allenamento di calcio a un pigiama party con gli amichetti, da una lezione di danza a una sessione di ripetizioni. Una tendenza iperprotettiva che rischia di fare più danni di quanto si immagini, come spiegano nel loro libro le due giornaliste Lena Greiner e Carola Padtberg, firme di “Genitori Elicottero”, edito Feltrinelli Urra.
Nel libro, le due autrici hanno elencato una serie di episodi tragicomici raccontati dai lettori dello Spiegel e provenienti da educatori, pediatri, allenatori e altre figure che lavorano a stretto contatto con i bambini, e dunque con i genitori. Che si rivelano iperansiosi, pignoli, incapaci di fidarsi e di affidare la propria creatura neppure a figure professionali altamente specializzate.
Una tendenza, quella di trasformarsi in “elicottero”, che può rappresentare per il bambino una battuta d’arresto nel corso del normale sviluppo della personalità e dell’attivazione delle risorse necessarie per farsi strada nella vita: correggere i compiti prima che li riporti a scuola per evitargli la sgridata della maestra, o assistere agli allenamenti di calcio del figlio sostituendosi all’allenatore possono sembrare comportamenti costruttivi sul breve termine, ma sul breve rischiano di compromettere la crescita.