La timidezza può essere un tratto del carattere dei nostri bambini, ma qualche volta può anche essere un limite. Come gestirla? Come dobbiamo comportarci?
La timidezza può essere un tratto del carattere dei nostri bambini, ma qualche volta può anche essere un limite. Come gestirla? Come dobbiamo comportarci?Abbiamo organizzato una bella festa per il compleanno del nostro bambino e al momento di spegnere le candeline lui va a rifugiarsi sotto il tavolo, oppure si nasconde dietro di noi. Qualcuno potrebbe aver visto il suo bambino scoppiare in lacrime. Cosa succede?
Succede forse che il nostro bambino soffre di timidezza e una situazione come quella che abbiamo descritto, potrebbe essere troppo difficile da sostenere per lui.
- La timidezza non è ovviamente una malattia o un difetto di per se. Può essere un tratto del carattere, tanto quanto lo è in altri bambini, la facilità di socializzare.
La timidezza può essere il segno di un carattere riservato
E' anche vero però, che a noi genitori spetta il delicato compito di fare in modo che la timidezza non diventi un impedimento e un ostacolo alla crescita armoniosa del nostro bambino. I bambini timidi in genere
- socializzano con difficoltà
- detestano di essere al centro dell'attenzione
- hanno timori nell'affrontare situazioni e persone sconosciute
- preferiscono situazioni tranquille con uno schema conosciuto
Cosa si può fare?
Possiamo intanto cercare di capire con certezza se la timidezza del nostro bambino è un tratto naturale della sua personalità, oppure un comportamento che dipende dalla relazione familiare, dai modelli genitoriali (noi siamo timidi o estroversi?) dalla relazione con i fratelli, da eventi esterni che ha vissuto in modo traumatico.
Chiarito il campo, possiamo aiutarlo ad affrontare il mondo esterno. Senza mai forzare la mano, nè obbligarlo a sua insaputa, dobbiamo continuare a favorire occasioni di incontro con altri bambini, situazioni nuove, giochi che non ha mai fatto, nuove esperienze, etc.
Cosa evitare:
- Evitare di parlare con altri in sua presenza usando frasi come "lui/lei è timido/a". Questo è un modo di creargli un'etichetta dietro la quale poi è facile nascondersi.
- Evitare di considerare la timidezza come una specie di menomazione. La cosa peggiore che si può fare è creare un caso dove non esiste, rafforzando in lui/lei l'idea di essere 'strano/a'. Piuttosto sottolineate gli aspetti positivi della diversità e l'importanza del mettere insieme e scambiare con gli altri le proprie qualità specifiche.
- Evitate di assumere un atteggiamento iperprotettivo e di rispondere o fare cose al suo posto, nelle occasioni sociali.
La timidezza può essere un aspetto momentaneo che il bambino può superare nel tempo, quando si sentirà piu' sicuro delle sue possibilità e meno intimorito dal mondo esterno. Sostenetelo in questo percorso, in equilibrio tra rispetto della sua personalità e stimolo a superare i limiti.