Adottare un bambino è una scelta d'amore. Significa dare una famiglia a un bambino che non ce l'ha. Una scelta che comporta un percorso spesso molto lungo e complesso. Vediamo come è possibile orientarsi e chi può aiutarci.
Adottare un bambino è una scelta d'amore. Significa dare una famiglia a un bambino che non ce l'ha. Una scelta che comporta un percorso spesso molto lungo e complesso. Vediamo come è possibile orientarsi e chi può aiutarci.Adottare un bambino è una scelta d'amore che una coppia di genitori può fare sia se ha già dei figli naturali, sia se non ne ha.
Adottare un bambino significa regalare una famiglia a un bambino che per qualche motivo non ce l'ha. E' una scelta importante e definitiva che richiede responsabilità e va ben ponderata, anche perchè comporta un percorso che può essere lungo e impegnativo da affrontare.
Ma i bambini sono figli di chi li ama e li cresce e dare una famiglia a un bambino resta il piu' grande atto d'amore che possiamo compiere nella nostra esistenza
Con il termine adozione legale si intende il percorso di adozione compiuto nel rispetto di tutte le norme e le prassi nazionali e internazionali predisposte a questo scopo. Le adozioni infatti sono regolate da una serie di Istituzioni e da Leggi specifiche e si distinguono in adozioni nazionali e internazionali, a seconda della nazionalità del bambino che si intende adottare.
Nel caso delle adozioni internazionali oltre al tribunale dei minori e ai servizi sociali-sanitari, interviene anche un Ente autorizzato a interagire con le istituzioni del paese straniero e che deve essere appositamente accreditato e riconosciuto.
- Le adozioni internazionali sono regolate da appositi accordi sottoscritti dall'Italia con altri Paesi e sono diversi a seconda del Paese. Per essere chiari, adottare un bambino indiano oppure filippino oppure russo, etc, prevede di volta in volta, regole e prassi diverse.
Vale la pena ricordare che nel 1993 è stata sottoscritta la Convenzione de l'Aja sulla tutela dei minori nelle adozioni internazionali. Una Convenzione che ha l'obiettivo di tutelare e difendere i diritti dei bambini e i diritti di chi desidera adottarli, combattendo il traffico internazionale di monori.
La Convenzione de l'Aja è stata recepita dall'Italia con la Legge n.476 del 31/12/1998, ed è questa che regola la procedura di adozione internazionale.
I requisiti per l'adozione
La Legge italiana pone come base per un'adozione che i richiedenti abbiano i cosiddetti requisiti per l'adozione Come disposto dall’art. 6 della legge 184/83 (modificata dalla legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento sia nazionale che internazionale
- L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale e tra i quali non sussista separazione personale neppure di fatto e che siano idonei ad educare, istruire ed in grado di mantenere i minori che intendano adottare.
Quindi, per adottare bisogna:
- essere in due
- essere sposati al momento della presentazione della richiesta
- nel caso di matrimoni recenti, occorre provare con documenti o per testimonianze che si è convissuto senza interruzioni per almeno 3 anni
- non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto.
Riguardo all’età dei genitori adottivi, secondo la legge italiana:
- la differenza minima tra adottante e adottato deve essere di 18 anni
- la differenza massima tra adottanti ed adottato deve essere di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. (Una mamma di 47 anni con un marito di 56 anni possono adottare un bambino di almeno 2 anni, ma non piu' piccolo e così via)
Questi limiti di età in alcuni casi possono essere superati, ma solo in particolari condizioni.
- Va ricordato anche che, essendo l'adozione internazionale basata su accordi reciproci con altri Stati, ci possono essere alcuni Stati stranieri che stabiliscono vincoli diversi riguardo all'età. Spesso vengono privilegiate le coppie giovani piuttosto che quelle piu' avanti con gli anni.
L'idoneità a mantenere economicamente, a istruire e a educare è una qualità fondamentale senza la quale restano prive di valore le altre ed è proprio questa idoneità che è l'oggetto di un percorso di verifica approfondito e lungo nel tempo.
Come si ottiene l'idoneità ad adottare
La valutazione dell'idoneità è affidata al Tribunale dei minori che, attraverso i servizi socio-assistenziali e sanitari sul territorio, compiono tutte quelle verifiche necessarie a stabilire se una coppia è in grado o meno di accogliere un figlio.
I tempi dell'iter di adozione e i luoghi
- Una coppia con i requisiti presenta la propria dichiarazione di disponibilità ad adottare al Tribunale dei Minori (nella propria città) allegando tutti i documenti richiesti
- entro 15 giorni il Tribunale deve trasmettere la domanda ai servizi sociali e sanitari locali competenti
- entro 4 mesi dal ricevimento della documentazione i servizi sociali e sanitari locali svolgono le loro indagini sui genitori e redigono una relazione che trasmettono al Tribunale
- entro 2 mesi dal ricevimento della relazione il Tribunale convoca i coniugi per approfondire o per rilasciare il decreto di idoneità all'adozione
Da questo momento in poi la coppia ha 1 anno di tempo per iniziare la procedura di adozione, ma solo attraverso l'Ente autorizzato, scegliendo il Paese straniero e attenendosi alle procedure previste.
Sarà l'Ente autorizzato a compiere tutte le necessarie tappe, fino a organizzare l'incontro all'estero tra i genitori adottivi e il bambino e ad occuparsi di tutte le pratiche necessarie in accordo con le istituzioni straniere, tra le quali anche il tribunale dei minori del paese straniero, alle cui disposizioni occorre attenersi.
Compiuto tutto questo percorso e ricevute tutte le autorizzazioni all'estero, la Commissione ministeriale italiana per le adozioni internazionali, emette l'autorizzazione all'ingresso e alla permanenza in Italia del minore adottato.
Leggete anche la seconda parte della guida.