Gli esperti hanno opinioni discordi. Ecco allora tutto quello che c'è da sapere sul fenomeno del cosleeping, ovvero dei bambini che dormono nel lettone con i genitori.
Gli esperti hanno opinioni discordi. Ecco allora tutto quello che c'è da sapere sul fenomeno del cosleeping, ovvero dei bambini che dormono nel lettone con i genitori.A quanti genitori sarà capitato di trovarsi a dividere il lettone con i propri bimbi?
E' il fenomeno del cosleeping, ovvero sonno condiviso, fonte di dubbi per mamma e papà e oggetto ormai da anni di accese discussuioni tra gli esperti.
Se da un lato infatti c'è chi sostiene che possa generare nei bambini una cattiva abitudine, oltre ad essere pericoloso per la loro salute, dall'altro c'è chi al contrario ne difende l'importanza, sostenendo possa essere un modo per rafforzare il legame mamma-bimbo, soprattutto nei primi mesi di vita.
A chi dar retta e come comportarsi?
Fermo restando che la cosa migliore è seguire il proprio istinto di genitori, ecco tutto quello che c'è da sapere sulla nanna... in condivisione!
Benefici per il bambino
È stato un professore di antropologia, James J. McKenna, a sottolineare l'importanza del cosleeping per il benessere psicofisico della mamma e del suo piccolo. Alla base della sua teoria ci sarebbe la convinzione che lo sviluppo neurologico del neonato sarebbe favorito dal contatto col corpo della madre. Il neonato quindi non può e non deve calmarsi da solo ma ha bisogno della vicinanza fisica della mamma, anche durante la notte.
La questione della sicurezza nel primo anno di vita
Secondo le linee guida trasmesse dal sito dell'associazione SidsItalia, che si occupa di offrire sostegno alle famiglie che hanno perso un figlio a causa della Sids (Sudden Infant Death Syndrome), per evitare il rischio di morte in culla sarebbe meglio non condividere il lettone almeno fino ai 12 mesi. Mentre entro il primo anno di vita si consiglia vivamente la condivisione della stanza.
Quando si allatta
Per le neomamme che allattano tenere accanto a sé il picolo di notte può risultare una scelta molto comoda, perché permette di gestire in modo più semplice i risvegli e le poppate. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato che la vicinanza del bebè alla madre sarebbe in grado di favorire la produzione del latte materno.
I pericoli
I genitori vengono spesso messi in guardia circa i pericoli del cosleeping. Si raccomanda infatti di evitare assolutamente la condivisone del letto con i bambini nel caso in cui si siano assunti psicofarmaci o sostanze che possano favorire un sonno pesante.
Questioni di coppia
Va da sé che scegliere di dividere il lettone con il piccolo ha delle ripercussioni anche nella vita di coppia. Per non creare incomprensioni è quindi importante che il cosleeping risulti una scelta condivisa e accettata da entrambi i genitori.
Fino a che età?
Solitamente si pensa sia meglio non perpetrare l'abitudine della nanna nel lettone oltre i 3 anni. È bene quindi che il piccolo, raggiunta quell'età, si abitui gradatamente a dormire nella sua cameretta.
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