Essere mamme e donne in carriera sembra spesso un'impresa impossibile, ma con qualche consiglio e il giusto stato d'animo si può portare a termine.
Essere mamme e donne in carriera sembra spesso un'impresa impossibile, ma con qualche consiglio e il giusto stato d'animo si può portare a termine.In un’epoca in cui sono sempre di più le donne costrette a ritardare la maternità per consolidare la propria carriera, sono moltissime le mamme che vivono il ritorno al lavoro dopo la nascita di un figlio come un vero e proprio trauma: da un lato il senso di colpa verso quello che è visto come un abbandono, dall’altro il dolore del distacco e la preoccupazione per il piccolo, che solitamente accompagna il saluto con pianti e disperazione.
Al fattore psicologico spesso si aggiunge inoltre la stanchezza fisica dovuta alle poche ore di sonno - quando il lavoro ricomincia quando il bambino è molto piccolo - e allo stress legato al timore di non essere più all’altezza del proprio compito, né a casa né in ufficio. Sentimenti comuni a molte mamme, e anche se grazie al lavoro molte si riappropriano di parte della loro identità tornando a sentirsi anche donne e professioniste, spesso conciliare e gestire due degli aspetti più importanti della vita è un’impresa molto difficile.
Prima di lasciarsi andare alla disperazione, però, proviamo a capire se c’è un modo per rendere la transizione più facile, elencando qualche consiglio che potrebbe essere d’aiuto per prepararsi al ritorno in ufficio.
1. Coinvolgi il tuo compagno
La sensazione di non avere mai tempo a sufficienza per fare tutto spesso porta a considerare prezioso ogni secondo trascorso in compagnia del proprio bambino, a volte tendendo a escludere anche chi ci sta vicino ogni giorno e condivide con noi la vita. Per questo è indispensabile coinvolgere il più possibile il proprio compagno sin dall’inizio, sia nella cura sia nella gestione del piccolo, in modo da poter dividere con lui non soltanto i momenti buoni, ma anche quelli più difficili. Escluderlo, e diventare troppo possessive, rischia di creare un muro che incide su molti aspetti della quotidianità e che a lungo termine potrebbe diventare troppo alto.
2. Individua le tue priorità, e rispettale
Essere allo stesso tempo un’ottima madre e una lavoratrice eccellente è una pretesa eccessiva, persino per la più multitasking delle donne. Allo stesso tempo, non si può pretendere di avere sempre la casa lucidata a specchio e di portare in tavola pasti da gourmet quando ci si destreggia tra riunioni, scadenze ed esigenze del piccolo. Per questo motivo è importante adottare un atteggiamento pragmatico, e darsi delle priorità: nel caso in cui non sia possibile avere un aiuto in più, iniziate a lasciar correre: anche la cena non sarà all’altezza di uno stellato o il pavimento della cucina pulito al punto da potercisi specchiare, il tempo e le energie risparmiate potranno essere utilizzate per il nostro bambino e la famiglia. Indivudate le priorità quotidiane, e attenetevi al programma senza cercare di strafare: il mondo non crollerà!
3. Suddividi le energie e il tempo in diversi compartimenti
Multitasking va bene, ma non in maniera eccessiva: se la mattina è dedicata al lavoro, impegnatevi da ogni punto di vista - mentale e fisico - a lavorare. Di contro, quando siete a casa con il vostro bambino, dimenticatevi di riunioni, agenda, telefonate ed email, e staccate il cervello dedicandovi alla vostra routine familiare.
4. Ritaglia del tempo per te stessa
Una pausa non è soltanto necessaria, ma indispensabile. Soprattutto nella vita di una mamma che lavora: un caffè con amica, una cena con il proprio compagno, un’ora di shopping, in palestra o dall’estetista sono piccoli piaceri che a volte si trasformano in vere e proprie necessità, interrompendo una routine spesso sfiancante e a volte alienante. Godetevi il break, senza sensi di colpa di alcuni genere.
5. Sii flessibile e comprensiva con te stessa. E ricorda che è una fase.
Capita a tutte di sentirsi stanchi, demotivati, arrabbiati e frustrati. Aspettarsi la perfezione, soprattutto da se stessi, è un obiettivo irrealizzabile e fonte di ulteriore frustrazione: gli errori e i passi falsi servono per capire cosa funziona e cosa invece va modificato, ed è bene accettarli senza troppa severità. Allo stesso tempo, ricordare che le cose cambieranno e si evolveranno, adattandosi ai nuovi ritmi, è un pensiero che aiuta a risollevarsi anche al termine della giornata più lunga ed estenuante.