Gravidanza
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Rimanere incinta dopo i 40 anni è pericoloso?

Complice lo stile di vita, il lavoro e la situazione economica, sono sempre più le donne che scelgono (o sono costrette dalle circostanze) di avere un bambino in età più avanzata. E molte si pongono la domanda: rimanere incinta a 40 anni è pericoloso?

La risposta in via generale è no: la percentuale di mamme over 40 è sempre più alta (l’Italia detiene il primato europeo di donne che fanno il primo figlio a 40 anni), ma è bene tenere presente alcuni aspetti che non vanno sottovalutati. Con l’età, infatti, diminuisce la fertilità (la stima è del 10-20%, come accertato dall’American College of Obstetricians and Gynecologists), e in caso di gravidanza effettiva aumentano i rischi di aborto spontaneo o di anomalie cromosomiche (e dunque legate al dna) del feto.

Malattie cromosomiche e altri rischi per il bambino

La percentuale di rischio per quanto riguarda la sindrome di Down, per esempio, passa da uno su 1500 a 20 anni all’uno su 100 a 40, salendo ancora a uno su 35 a 45. L’unico modo per sapere a cosa si va incontro è effettuare test specifici:

  • quelli meno invasivi sono il bi-test e l’analisi del Dna fetale da sangue materno, che ormai ogni ginecologo prescrive a quasi tutte le future mamme;
  • quelli più invasivi sono invece l’amniocentesi e la villocentesi, che possono comportante (anche se in casi molto rari) la perdita del feto.

Tra gli altri rischi cui si va incontro restando incinta a 40 anni ci sono un parto prematuro, il distacco della placenta e un basso indice di crescita del feto, tutte eventualità che nella maggior parte dei casi è possibile scongiurare tenendo attentamente sotto controllo l’andamento della gravidanza e attenendosi scrupolosamente alle prescrizioni del proprio specialista.

I rischi per la mamma

Anche per la madre la gravidanza in età avanzata può nascondere rischi e insidie: si tratta di un periodo in cui l’organismo va incontro a un profondo cambiamento e a un forte stress, con la conseguente possibilità di contrarre malattie come pressione alta, diabete gestazionale e obesità, che possono poi avere ripercussioni sulla gravidanza stessa e sulla buona riuscita.

Altri rischi sono rappresentati da preeclampsia (che si manifesta con un aumento improvviso della pressione sanguigna associato a proteinuria, cioè a una concentrazione anomala di proteine nelle urine) ed emorragia post-partum, che nei casi peggiori può aggravarsi al punto da causare la morte. E anche se il tasso di mortalità materna in Italia resta basso, con l’allungarsi del periodo in cui si resta incinta i casi aumentano, ed è necessario prestare molta attenzione.

Consigli e accorgimenti

Fatte le dovute premesse, è bene ricordare che se si è in buone condizioni fisiche e non si soffre di particolari patologie i rischi, per chi resta incinta a 40 anni, sono gestibili e la gravidanza può filare liscia e senza problemi.

Meglio comunque mantenere uno stile di vita sano e regolare, eliminando fumo e alcol, prestando attenzione alla dieta e svolgendo una regolare e leggera attività fisica se consentito dal ginecologo. Anche lo stress può incidere negativamente su una gravidanza: in questi casi il riposo diventa fondamentale. Anche assumere integratori come l’acido folico o il ferro può essere utile per prevenire eventuali disturbi, a patto di concordarne l’assunzione con il proprio medico.