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Diventare mamma e procreazione fai da te: i donatori di seme

Alcuni lo chiamano "l'esercito del seme". Si trovano su Facebook, in profili senza foto. Dopo brevi scambi di messaggi, una donna può trovare il donatore che il sistema sanitario nazionale non riesce ancora ad offrire.

Alcuni lo chiamano "l'esercito del seme". Si trovano su Facebook, in profili senza foto. Dopo brevi scambi di messaggi, una donna può trovare il donatore che il sistema sanitario nazionale non riesce ancora ad offrire.

Dicono di seguire "una causa", "una missione di vita", di "voler dare gioia a tutte quelle coppie, donne single o lesbiche che non possono avere un figlio". Sono ovunque: Facebook pullula di gruppi dedicati al fenomeno. Sono i donatori di seme, una moltitudine anonima che offre il proprio sperma alle coppie che, esasperate dalla trafila sanitaria nazionale, decidono di tentare una fecondazione eterologa "non convenzionale".

Chi sono i donatori di seme

Iniziamo col dire che non si tratta di donatori che offrono il proprio sperma in una provetta. Si tratta di uomini che contattano donne iscritte a gruppi come “Donatori di seme italiano” o "Italian Sperm Donors", mandando un semplice messaggio: «Sei in cerca di un donatore?». A quel punto, dopo pochi messaggi e senza poter vedere alcuna foto profilo, si fissa l'incontro per l'inseminazione. Che altro non è se non del sesso con uno sconosciuto.

Chi sono i donatori di seme

Foto:  irinashatilova-123RF

 

I componenti di quello che da molti viene chiamato "l'esercito del seme" sono uomini tra i 30 e i 40 anni. Alcuni di loro sono sposati e, come riporta un articolo dell'Espresso sul tema, agiscono all'insaputa delle mogli. Dietro rimborso spese, sono loro a spostarsi. Gli incontri avvengono direttamente in albergo.

A quel punto il donatore esibisce analisi specifiche come spermiogramma ed esami per HIV ed epatite. Tuttavia qui sorge già il primo problema: avendoli conosciuti con uno pseudonimo, come fare a sapere se le analisi appartengono effettivamente alla persona che si è scelta? Gelosi della propria identità, i donatori infatti, anche al momento dell'incontro, non rivelano il proprio nome.

Dopo di che avviene il rapporto sessuale e, se va tutto a buon fine, non c'è alcun legame successivo con il donatore. Si mette in chiaro che la donna non dovrà chiedere alimenti o adire le vie legali contro il donatore. Ma, mentre alcuni lo fanno per avere rapporti sessuali consenzienti e grati, altri per denaro, c'è chi va alla ricerca proprio della co-genitorialità, situazione in cui due o più persone assumono il ruolo di genitori di un bambino, anche senza avere una relazione stabile.

Uno degli antesignani dei "donatori folli" è Ed Houben, soprannominato "Sperminator" e che vanta una discendenza che supera le 100 unità. Ha figli in moltissimi Paesi del mondo, Australia compresa, e nonostante abbia una compagna, incontra le donne bisognose di seme fertile raccomandando il rapporto sessuale naturale, anche se è disposto a concedere il proprio sperma anche in altri modi.

Ma perché è nato “l'esercito del seme”?

Questo fenomeno è nato a causa dell'inefficienza del sistema sanitario nazionale nell'ambito della fecondazione eterologa. Uno dei principali problemi, oltre alle strutture carenti, è l'assenza di donatori. Il motivo sta negli ostacoli burocratici e nell'assenza di incentivi alla donazione. Ad esempio in Spagna ogni donatore riceve 30 euro per il proprio sperma. Le donatrici, 800 euro per i propri ovuli. Ostacolando la fecondazione eterologa, garantita dalla legge, le persone devono così trovare metodi alternativi o illegali. Il tutto solo per coronare il sogno naturale di avere una famiglia.