Come stanno i bambini italiani. Il primo libro bianco sullo stato di salute dei bambini, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria, insieme all'Osservatorio nazionale sulla salute.
Come stanno i bambini italiani. Il primo libro bianco sullo stato di salute dei bambini, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria, insieme all'Osservatorio nazionale sulla salute.E' stato presentato ufficialmente ieri, il primo Libro bianco sullo stato di salute dei bambini italiani, realizzato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) in collaborazione con l'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane (Osservasalute).
Lo studio aveva l'obiettivo di fotografare la condizione di salute dei bambini e la qualità dell'assistenza medica in età pediatrica, in Italia.
Il quadro emerso dall'indagine è sostanzialmente positivo anche se non mancano i nei.
I bambini italiani infatti, anche se, come i loro genitori, portano a spasso molti chili di troppo, a causa della sedentarietà e di pessime abitudini a tavola, riescono ancora a cavarsela.
Le loro condizioni di salute sono complessivamente buone, anche grazie a una rete di protezione familiare che è una tipica tradizione “made in Italy”. E' proprio questa rete familiare che spesso supplisce alle reti di servizi sociali, ancora carenti e disomogenee nel Paese.
Uno dei dati piu' rilevanti del Libro bianco è certamente quello relativo al tasso di natalità. Un Paese di 'nonni senza nipoti', considerato che in Italia (nel 2011) la percentuale è di 9,5 per mille, cioè 9 bambini nati ogni 1000 abitanti.
Un altro dato che ha voluto sottolineare con preoccupazione il Prof. Walter Ricciardi, dell'Università Cattolica di Roma, è la grande disomogeneità di servizi assistenziali, nelle diverse Regioni italiane.
" ..Le opportunità di salute non sono le stesse per tutti i bambini italiani. In altri termini, essere bambino nel Sud-Italia non è ugualmente facile che esserlo nel Nord-Est del Paese"
Una disomogeneità che si estende anche all'assistenza ospedaliera pediatrica. Sempre secondo il Prof. Ricciardi
"L'Italia non è un paese a misura di bambino: tutte le politiche del welfare non sono orientate ai bisogni dell'infanzia e non incentivano le giovani coppie a mettere su famiglia. Tra gli elementi più importanti per traghettare l’Italia verso un futuro meno problematico, vi sono non solo gli interventi per stimolare la crescita economica, ma anche quelli per favorire la crescita demografica del Paese e quindi la natalità e le famiglie".
Per quanto riguarda la salute dei bambini, alcuni dati positivi arrivano nei casi di mortalità infantile
- decisamente in calo quella dei lattanti, anche se al sud è sempre maggiore che al nord
- in calo le morti nelle fasce d'età tra i 10 e 18 anni
- decisamente in calo le morti per malattie quali leucemie e tumori
Dato preoccupante invece la mortalità dovuta a cause esterne, come ad esempio traumi, avvelenamenti, incidenti di vario tipo. Un dato che obbliga a fare di piu' in termini di prevenzione.
Altri dati negativi arrivano sull'alimentazione
- pessima e sregolata tra gli adolescenti
- 22% di bambini in sovrappeso e metà di questi sono obesi
- aumentano le cattive abitudini a tavola
Come ha spiegato il Prof. Alberto Ugazio, coordinatore del Dipartimento di Medicina Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma:
“Oggi, purtroppo a tavola comanda il bambino. Non c’è dubbio che oggi i genitori non sono più in grado di indicare ai figli le cose giuste e sbagliate a tavola, o non hanno tempo o non sono preparati per farlo”.
Così i bambini prendono spazio e si comportano come piccoli tiranni:
“una delle abitudini che il pediatra nota di più oggi è che i genitori chiedono al bambino anche molto piccolo cosa vuol mangiare, ma il bambino non ha gli strumenti per decidere per il proprio bene”.
Il rischio è che le cattive abitudini imparate da bambini, si mantengano tutta la vita, aggravate dallo scarso movimento che fanno oggi i bambini e favoriscano una serie di patologie.
Ancora una volta la parola d'ordine è: prevenzione.
Le cattive abitudini alimentari sono un dato comune di tutti i Paesi industrializzati, che però colpisce di piu' le fasce socialmente piu' deboli.
In Italia, da nord a sud, aumentano ogni anno i casi di bambini obesi. E' il frutto di stili di vita sbagliati, tempi frenetici e città che non sono costruite a misura di bambino.
Per approfondire www.sip.it