I nostri bambini sembrano sempre piu' tecnologici e competenti nell'utilizzo di telefonini e computer. In uno studio di Telefono Azzurro i rischi della Cyber-dipendenza e i consigli per difendere i bambini.
I nostri bambini sembrano sempre piu' tecnologici e competenti nell'utilizzo di telefonini e computer. In uno studio di Telefono Azzurro i rischi della Cyber-dipendenza e i consigli per difendere i bambini.I nostri bambini sembrano sempre piu' competenti nell'utilizzo di telefonini e computer e in età sempre piu' precoce.
Bambini competenti o cyberdipendenti lasciati soli?
Secondo uno studio realizzato da Eurispes per Telefono Azzurro, il 37,7% degli adolescenti in Italia trascorre ogni giorni da 2 a 4 ore su Internet, mentre il 41,4% impegna lo stesso tempo usando il telefonino. Mandano sms, parlano e, quasi il 60% di loro, navigano in rete anche da telefonino, ma a quanto pare, non sono altrettanto competenti sui rischi connessi alla navigazione in rete.
Tra i rischi che preoccupano gli esperti, rispetto alla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, c' è anche una nuova forma di dipendenza la cosiddetta Cyber-dipendenza.
Secondo lo studio di Telefono Azzurro
- il 42,5% dei ragazzi controlla continuamente la posta elettronica oppure la sua pagina Facebook .
- Facebook è utilizzato da circa l'86% di bambini e ragazzi tra i 12 e i 18 anni.
- Un terzo di questi bambini e ragazzi ha piu' di 500 amici sui social network
- Il 49,9% perde la cognizione del tempo quando e' online, dimenticandosi di fare altre cose.
- Il 20% di loro, se non può usare internet non è tranquillo e manifesta nervosismo
- Il 17% ha cercato di diminuire il tempo di connessione, senza riuscire nell'intento.
Ecco quindi solo alcuni dati che segnalano come il rischio di diventare Cyber-dipendenti sia piuttosto alto, soprattutto nella fascia piu' giovane, cioè tra i 12 e i 15 anni.
Tutti questi dati però sembrano essere molto connessi con il ruolo dei genitori. Infatti, lo studio, ha voluto sondare anche i genitori, intervistando al riguardo un campione di 1266 mamme e papà. Il quadro che ne emerge è piuttosto impressionante.
- Il 20% dei genitori non sa dell'attività dei propri figli sul web.
Una grande percentuale di genitori non controlla i propri figli mentre sono al computer, nè quando utilizzano i videogiochi, nè verificano il tipo di giochi, nè la loro attività in rete e sul telefonino.
- Figli e genitori, nella maggior parte dei casi non sanno cosa sia il sistema PEGI.
I genitori ignorano anche altri dati.
- L'85% dei genitori è convinto che i propri figli non consumano alcool nè si ubriacano mai.
In realtà, oltre il 70% dei ragazzi intervistati ha raccontato di essersi ubriacato e il 30% di loro dicono di farlo ogni tanto. Lo studio ci racconta di bambini e adolescenti che accettano amicizie da sconosciuti, inviano o hanno inviato le loro foto, anche a sfondo sessuale, tramite internet o il telefonino, hanno utilizzato almeno una volta una linea di telefono erotica, consumano droghe, fanno sesso anche senza protezione.
(tra i 16 e i 18 anni) Come suggeriscono tutti questi dati, i genitori sembrano non conoscere i propri figli e le loro abitudini, così come sembrano non comprendere l'importanza del loro ruolo educativo nei confronti dei figli. Cosa fare?
- Essere presenti con i propri figli. Mettere a disposizione tempo, attenzione, pensieri, etc.
- Comunicare con loro, ascoltarli, essere affidabili interlocutori
- Dare il buon esempio
- Aggiornarsi e formarsi sui nuovi mezzi di comunicazione e sui rischi connessi
- Impostare delle regole ma preoccuparsi anche di verificare se sono rispettate ed efficaci
- Non sottovalutare aspetti molto importanti come l'educazione all'intimità, alla sessualità responsabile, alla tutela personale, al rispetto degli altri e di se stessi.
- Farsi aiutare dalle Associazioni che operano in modo qualificato con bambini e adolescenti.