Per i neogenitori spesso non è semplice orientarsi nella scelta degli alimenti giusti per il proprio bambino. Sul latte vaccino, ad esempio, c'è molta confusione. Facciamo chiarezza.
Per i neogenitori spesso non è semplice orientarsi nella scelta degli alimenti giusti per il proprio bambino. Sul latte vaccino, ad esempio, c'è molta confusione. Facciamo chiarezza.L'alimentazione del piccolo nel primo anno di vita è fonte di grande preoccupazione per mamma e papà. Quando poi manca il latte materno, l'apprensione aumenta. Essere genitori significa fare le scelte migliori per il proprio bambino, informarsi in maniera consapevole sulle opzioni disponibili ed essere coscienti dei rischi e dei benefici legati a ciascun alimento, anche e soprattutto quando si parla "semplicemente" di latte.
Sul latte vaccino, per esempio, c'è grande confusione. I neonati e i lattanti sotto l’anno possono bere latte vaccino? Prima di affrontare l'argomento bisogna fare una doverosa premessa: l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutte le mamme l'allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi di vita del lattante e consiglia caldamente di proseguire ad allattare fino a quando bambino e mamma ne sentano il bisogno. Ma cosa fare dopo i sei mesi di vita del bambino qualora non si possa proseguire ad allattare? Come comportarsi nel caso in cui la strada dell'allattamento al seno non sia percorribile o lo sia solo in parte? La domanda sorge spontanea: in queste particolari situazioni si può alimentare il piccolo con il latte vaccino?
Latte materno e latte vaccino: composizione e nutrienti
Si può dare il latte vaccino ai più piccoli? Ad aiutarci a rispondere a questa domanda ci pensa la scienza. Il Ministero della Salute afferma che il latte vaccino non è raccomandato nel corso del primo anno di vita del bambino e le motivazioni risiedono essenzialmente nella composizione di questo tipo di latte e nei nutrienti in esso contenuti.
Il latte vaccino, in effetti, differisce per composizione dal latte materno. Benché l'apporto calorico e lipidico sia pressoché lo stesso, nel latte di mucca a cambiare è la quantità di proteine, la tipologia dei grassi e la quantità di zuccheri, minerali e vitamine ivi presenti.
Partiamo dalle proteine: nel latte vaccino, la quantità di proteine è tre volte maggiore rispetto a quella contenuta nel latte materno; le differenze, inoltre, intessano anche la qualità stessa delle proteine: se il latte vaccino è ricco di caseine, quello materno è più ricco di sieroproteine.
Inoltre, benché ricco di nutrienti, il latte vaccino non incontra le necessità alimentari di un lattante anche per l'insufficiente presenza (e la bassa biodisponibilità) di ferro, vitamina D e grassi omega 3 (DHA), fondamentali per una corretta crescita del lattante.
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Lattanti alimentati con latte vaccino: le possibili conseguenze
Alimentare un bambino con il latte vaccino nel primo anno di vita potrebbe dar luogo a squilibri nutrizionali e carenze, con conseguenti ripercussioni sulla salute generale del lattante.
Il primo rischio legato all'assunzione di latte vaccino da parte di un lattante è relativo alla carenza di ferro, un minerale molto importante, per la normale funzione del sistema immunitario e per il normale sviluppo cognitivo.
Inoltre, numerosi studi hanno associato l’elevato contenuto in proteine del latte vaccino ad un rischio maggiore del lattante di sviluppare condizioni di sovrappeso e obesità negli anni successivi.
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Alternative al latte vaccino: che tipologia di latte dare ai lattanti?
Il latte vaccino non soddisfa le esigenze nutritive di un lattante e lo stesso Ministero della Salute raccomanda di non utilizzare il latte di mucca prima del compimento dell'anno di età.
Come dovrebbero comportarsi i genitori, dunque? E, soprattutto, quale tipo di latte è più adatto per garantire al lattante e al bambino piccolo tutti i nutrienti di cui ha bisogno per crescere? A rispondere a questa domanda ci pensa il documento “Corretta alimentazione ed educazione nutrizionale nella prima infanzia” che, diffuso dal Ministero della Salute, afferma che “le formule per lattanti sono gli unici prodotti che possono essere utilizzati come sostituti del latte materno, su consiglio del pediatra”
Dopo i sei mesi di età, in mancanza del latte materno, i genitori possono quindi scegliere un latte di proseguimento (latte 2), specificatamente formulato per rispondere alle esigenze nutrizionali del lattante nel 2° semestre di vita, quando ha inizio l’introduzione dei primi alimenti diversi dal latte.
Esistono infine, i latti di crescita (latti 3) che possono essere utilizzati dopo il latte di proseguimento: i latti di crescita infatti, sono studiati sulla base dei fabbisogni nutrizionali dei bambini nella prima infanzia e concorrono a completare la dieta del bambino da 1 a 3 anni di età.
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