I primi mesi sono fondamentali per instaurare il legame tra papà e figlio. La voce e il contatto fisico sono alla base del cosiddetto bonding neonatale.
I primi mesi sono fondamentali per instaurare il legame tra papà e figlio. La voce e il contatto fisico sono alla base del cosiddetto bonding neonatale.Quando per la prima volta consolerai il tuo bimbo in preda a un pianto disperato, o lo cullerai fino a farlo addormentare, probabilmente alcuni gesti ti verranno spontanei. Avrai l’impressione di “sentire”, in qualche modo, qual è la cosa giusta da fare. È la magia della maternità, quel rapporto istintivo e speciale che si crea con una creatura cresciuta dentro di te. Per il papà le cose non sono altrettanto immediate: il legame con il bimbo è ugualmente unico e irrinunciabile, ma va costruito con costanza fin dalle prime ore di vita. Anzi, addirittura da prima della nascita. Con l’espressione “bonding neonatale” si indica proprio quel processo di attaccamento tra genitori e figlio che va favorito con alcune tecniche specifiche.
Il bonding neonatale in gravidanza
Tu e il futuro papà potete porre i primi mattoncini di questo legame ancestrale addirittura quando il vostro bimbo è ancora nel pancione. Già dalla ventesima settimana, infatti, il feto distingue le carezze; ma di questo ti sarai già accorta di sicuro, visto che risponde cambiando posizione!
A 25 settimane percepisce i primi stimoli acustici, mentre a 30 ormai si è abituato al battito del cuore della mamma e ha imparato a distinguere la sua voce da quella del papà. Insomma, non esitate a parlargli dolcemente, toccare la pancia e cantargli qualche canzone: oltre a sentirvi più vicini nel meraviglioso viaggio della gravidanza, aiuterete il vostro bimbo a memorizzare i suoi punti di riferimento più preziosi.
Il bonding neonatale nelle prime ore di vita
A meno che non subentrino necessità particolari, subito dopo il parto le ostetriche ripuliranno il tuo bimbo, lo avvolgeranno in un telino pulito e lo poseranno tra le tue braccia, pelle contro pelle. Proprio le prime due ore sono fondamentali per il processo di bonding neonatale, quindi è importante che tu e il papà possiate viverle insieme, in un contesto di intimità che vi permetta di godervi appieno le vostre emozioni.
Il bambino è sveglio e attivo durante questi primi minuti di contatto con il mondo esterno. Ciò significa che, dopo lo stress del parto, merita di essere accolto dal “rifugio sicuro” rappresentato dai suoi genitori, senza interferenze esterne. Dopo un paio d’ore inizia ad addormentarsi, quindi è il momento giusto per sottoporlo alle cure infermieristiche di routine.
Il contatto skin-to-skin tra papà e figlio
Nei primi mesi di vita è essenziale che il papà riesca a ritagliarsi il tempo e la calma per dedicarsi al contatto skin-to-skin (pelle a pelle) con il suo bambino. Le regole da seguire sono poche e semplici:
- Niente maglietta per il papà e niente tutina per il bambino, che deve indossare solo il pannolino. Per tenerlo al caldo, ci si può avvolgere in una coperta.
- Il neonato va messo in posizione verticale sul petto del papà, che è seduto con la schiena leggermente inclinata all’indietro.
- Il papà deve assicurarsi che il bebè si senta a proprio agio, con le spalle all’altezza del suo sterno, il collo dritto e nulla che gli copra la bocca o il naso.
I benefici del contatto pelle a pelle
Il contatto skin-to-skin è molto di più di un momento di affetto e di relax, apporta infatti veri e propri benefici tangibili, ad esempio aiuta a regolare la temperatura corporea, i livelli di glucosio e quelli di cortisolo (l’ormone dello stress). Di conseguenza, il bambino è più sereno e si calma più in fretta dopo gli attacchi di pianto.
Papà e figlio, un legame per la vita
Magari anche tu sei cresciuta con un retaggio culturale che vuole che la mamma sia più presente e il papà, viceversa, più restio a dimostrare apertamente le sue emozioni. Per fortuna i tempi sono cambiati! È giusto e naturale che il papà si dedichi alle coccole, al bagnetto, a biberon, giochi e pannolini. Anzi, un legame solido è una risorsa inestimabile per il futuro.
“I padri giocano un ruolo estremamente importante nella salute mentale dei loro figli, anche molto più avanti nella vita – spiega Melanie Mallers, professoressa di Psicologia presso la California State University –. Ci sono prove del fatto che le persone che hanno avuto una buona relazione con il padre durante l’infanzia riescano a gestire meglio lo stress in età adulta”.
"I bambini che hanno beneficiato delle interazioni con il padre fin dalla più tenera età interagiscono meglio con i loro coetanei – le fa eco Lin Day, fondatrice del pluripremiato programma educativo Baby Sensory –. Hanno anche più risorse, dal punto di vista sociale e psicologico, rispetto ai bambini che hanno ricevuto scarse attenzioni dai loro padri”.
Spazio ai papà, dunque, e al loro bagaglio di amore!
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