Una nuova ricerca lancia l'allarme: tablet e smartphone possono provocare nei bambini la sindrome da occhio secco.
Una nuova ricerca lancia l'allarme: tablet e smartphone possono provocare nei bambini la sindrome da occhio secco.Sull'opportunità o meno di permetterre ai bimbi di utilizzare smartphobne e tablet si è parlato spesso, nella maggior parte dei casi puntando il dito sugli eventuali pericoli.
E se solo poco tempo fa i pediatri americani avevano ritrattato, sostendendo che - con le dovute precauzioni - le nuove tecnologie non rappresentassero un pericolo per i bimbi, oggi sembra scattare un nuovo allarme, questa volta legato alla salute degli occhi.
Secondo una recente ricerca, l'uso di tablet e telefonini potrebbe comportare, anche nei più piccoli, la cosiddetta sindrome da occhio secco.
Lo studio, pubblicato su Bmc Ophtalmology e condotto dagli oftalmologi del College of Medicine dela Chung Ang University Hospital di Seul, è stato effettuato su 916 bambini dai 7 ai 12 anni di età. I risultati hanno dimostrato che il 6,6% dei bimbi manifestava la sindrome da occhio secco e di questi quasi il 97% era un utilizzatore abituale di smartphone e tablet (2/3 ore al giorno).
Un dato piuttosto eloquente, specie considerando che, fino a poco tempo fa, la sindrome da occhio secco si riteneva frequente solo nelle donne in menopausa o comunque associata a patologie della tiroide, mentre negli ultimi tempi è stata riscontrata anche nei bambini.
I sintomi? Un bruciore persistente agli occhi e la sensazione di avere all'interno dell'occhio un corpo estraneo. Stando a quanto emerso dalla ricerca, la causa della comparsa della sindrome nei bambini, sarebbe proprio da ricercarsi nell'utilizzo di dispositivi come tablet o telefonini, che costringerebbero i piccoli a sforzare la vista davanti a uno schermo molto piccolo, a distanza spesso ravvicinata, senza sbattere le palpebre e soprattutto passando molto tempo al chiuso invece che all'aria aperta.
Cosa fare?
I ricercatori hanno sottolineato la necessità di limitare il tempo trascorso davanti allo schermo (massimo mezz'ora) e di incentivare le attività all'aperto da parte dei bambini. Dai dati raccolti dai ricercatori, infatti, emerge che i bimbi abituati a trascorrere molto tempo all'aria aperta sono poi quelli che non manifestano alcun disturbo alla vista.
Per quanto riguarda la cura dei piccoli affetti dalla sindrome, invece, per risolvere il problema, i ricercatori hanno constatato che ci vogliono almeno 30 giorni di astinenza da tablet o smartphone per recuperare, senza bisogno di assumere terapie farmacologiche.
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