Con il progetto Pleased gli scienziati sperano di creare cyber-piante per monitorare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento sull’ambiente.
Con il progetto Pleased gli scienziati sperano di creare cyber-piante per monitorare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento sull’ambiente.Gli scienziati italiani, spagnoli e britannici grazie al programma Pleased-PLants Employed As SEnsing Devices sperano di mettere a punto cyber-piante in grado di controllare il clima e i suoi cambiamenti.
Il progetto, finanziato con fondi per oltre 1 milione di Euro dall’Unione europea, tramite il programma Future and Emerging Technologies (FET), si propone di creare cyber-piante, dotate di sensori posizionati al loro interno, per monitorare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento sull’ambiente.
I micro sensori, una volta inseriti nelle piante, raccolgono i segnali analizzandoli e confrontandoli con i dati prodotti dalle piante vicine riuscendo così a fornire un’analisi completa dell’ambiente circostante.
L’impiego delle cyber-piante dotate di sensori non si limita solo a controllare il clima infatti, oltre a fornire dati sui cambiamenti climatici e i livelli di inquinamento, potrebbero anche essere utilizzate nel certificare l’agricoltura organica, nel monitorare i livelli di ozono e il grado di intossicazione chimica dei terreni.
Andrea Vitaletti, coordinatore del progetto Pleased, spiega che le piante forniscono uno strumento prezioso per capire meglio e monitorare l’ambiente. E prosegue: «Osservando i segnali generati dalle piante siamo in grado di risalire agli stimoli che li hanno generati, con una buona qualità. Dopo che i segnali sono stati letti senza essere stati distorti e eventualmente amplificati, vengono digitalizzati. Ovvero un segnale che è analogico e che varia nel tempo viene trasformato in numeri».
Neelie Kroes, commissaria Ue per l’Agenda digitale, ha dichiarato il proprio orgoglio per il contributo che i fondi Ue stanno dando al lavoro di questi biologi e ingegneri informatici ma anche allo sviluppo delle piccole imprese più innovative e ai centri di ricerca migliori d’Europa.
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