Dal 1 aprile la Birmania ha posto il veto all'esportazione di tronchi: una decisione storica senza precedenti annunciata pochi giorni prima in occasione della Giornata delle foreste
Dal 1 aprile la Birmania ha posto il veto all'esportazione di tronchi: una decisione storica senza precedenti annunciata pochi giorni prima in occasione della Giornata delle foresteLo scorso 21 marzo, in occasione della Giornata delle foreste, l’evento con cui le Nazioni Unite celebrano l'impegno per la salvaguardia delle foreste minacciate dal disboscamento, sono giunti segnali incoraggianti dall’Asia.
La Birmania, sul cui territorio è presente una delle più vaste distese verdi rimaste in Asia, dalle pendici dell'Himalaya nel nord alle foreste pluviali del sud, ha infatti annunciato di voler vietare dal primo aprile l'esportazione di tronchi di legno grezzo.
Nelle regioni dell'Asia si concentra la maggior parte del patrimonio boschivo dell'emisfero orientale ed è proprio in quest’area che il disboscamento si fa più selvaggio
La decisione della Birmania è dunque storica se si pensa che in questo Paese il patrimonio boschivo dal 1990 al 2010 è diminuito dal 58% al 47% e il commercio del legname produce il 90% dei guadagni nell'esportazione.
Guadagni che però sono finiti nelle casse dello Stato, nelle mani delle grandi compagnie e solo in minima parte in quelle delle popolazioni locali che si sono viste private di una delle principali fonti di mantenimento.
Le pressioni conseguenti a tale presa di posizione non sono mancate ma il governo birmano ha fatto intendere di essere seriamente motivato a preservare il proprio patrimonio boschivo.
Il governo del Myanmar ha così invitato le imprese di legname che sinora si sono arricchite, ovvero alcune delle più grandi compagnie come i gruppi Asia World, Htoo e Yuzana, ad investire in altre attività e a cercare altre fonti di guadagno più ecologiche.
Il nuovo corso di salvaguardia degli alberi non riguarda però solo la Birmania, importanti notizie arrivano anche dall’Indonesia dove in 20 anni sono bruciati oltre dieci milioni di ettari di foreste.
Qui la Asia Pulp & Paper, una delle maggiori multinazionali del settore, ha avviato un programma di salvaguardia delle foreste pluviali applicando, da oltre un anno, la moratoria al taglio di alberi nella provincia di Riau a Sumatra.
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