Secondo Greenpeace sono ancora troppe le sostanze tossiche che si annidano nei vestiti e nelle scarpe per bambini, soprattutto se di produzione cinese
Secondo Greenpeace sono ancora troppe le sostanze tossiche che si annidano nei vestiti e nelle scarpe per bambini, soprattutto se di produzione cineseI risultati di un recente rapporto di Greenpeace indicano che è sempre più sottile la differenza di concentrazione di sostanze chimiche dannose presenti nei vestiti e nelle scarpe per bambini rispetto a quelli per adulti.
Per i genitori si tratta di un'ulteriore preoccupazione sulla salute e il benessere dei propri figli ma per fortuna con un po' di informazione e conoscenza è possibile indirizzarsi verso scelte più responsabili e sicure.
Le sostanze chimiche dannose sono state rilevate sia negli indumenti di lusso che in quelli più economici
Tutti i marchi testati hanno rivelato la presenza di almeno un prodotto rischioso tra acido perfluorottanico (PFOA), ftalati e nonilfenoli etossilati, sostanze che possono determinare effetti dannosi sul sistema riproduttivo, ormonale e immunitario.
Particolarmente incriminate risultano le produzioni provenienti dalla Cina a cui Greenpeace chiede di bandire le sostanze pericolose dall'industria tessile entro il 1 gennaio 2020
Il governo di Pechino dovrebbe redigere una lista nera di sostanze da eliminare ed esigere dalle imprese del settore di pubblicare le informazioni sulle sostanze impiegate, in modo da facilitare un processo di trasparenza e pulizia dell'intera filiera.
Greenpeace attraverso le proprie indagini è riuscita inoltre a dimostrare come molte industrie tessili cinesi, tra cui alcune che forniscono i grossi nomi di abbigliamento come Adidas e Nike, tendano a riversare nei principali fiumi, attraverso gli scarichi, sostanze chimiche tossiche con conseguente notevole danno all’ambiente.
Alcuni dei maggiori marchi mondiali hanno già intrapreso un percorso di trasparenza aderendo alla campagna "Detox" lanciata nel 2011 da Greenpeace: si tratta di un programma di sensibilizzazione ad assumere un approccio più ambientalista abbandonando l’uso di sostanze chimiche tossiche non solo dagli abiti prodotti ma su tutta la filiera, a partire dai fornitori.
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