Una foresta di ciliegi in fiore per far rinascere Fukushima, devastata dallo tsunami del marzo 2011, è il progetto lanciato dalla giapponese Yumiko Nishimoto.
Una foresta di ciliegi in fiore per far rinascere Fukushima, devastata dallo tsunami del marzo 2011, è il progetto lanciato dalla giapponese Yumiko Nishimoto.Il progetto “Ciliegi in fiore”, lanciato dalla giapponese Yumiko Nishimoto, nasce dal desiderio di ricostruire una foresta di 70.000 alberi a Rikuzentakata, a nord di Fukushima, che purtroppo è stata completamente distrutta dallo tsunami nel marzo 2011.
Solo un albero era sopravvissuto alla devastazione: si tratta del “Miracle Pine”, un pino secolare alto 27 metri e dell’età di quasi 250 anni, che era riuscito a resistere anche ai due tsunami precedenti, avvenuti rispettivamente nel 1896 e nel 1933.
Ma mesi fa nonostante le cure del Japan Greenery Research and Development Center anche quel pino è morto a causa dei gravi cambiamenti ambientali che hanno reso salata l’acqua e la terra.
L’albero è stato allora tagliato, trattato con conservanti e in parte ricostruito inserendo uno scheletro di fibra di carbonio e ricreando artificialmente rami in resina e foglie.
Il “Miracle Pine” è così diventato un monumento al futuro, un simbolo di speranza e ricostruzione e fulcro della nuova foresta che verrà
Il progetto “Ciliegi in fiore” prevede la piantagione di 20.000 ciliegi lungo 190 km di costa nell’arco dei prossimi 10 anni: un gruppo di volontari ha già iniziato a piantare ciliegi vicino a Fukushima anche se per ora si tratta solo di 2000 esemplari.
L’appello di Yumiko Nishimoto, che per due anni ha vissuto da sfollata a Tokyo ed è poi tornata nella sua regione, ha commosso l’opinione pubblica giapponese ed è stato accolto con grande slancio: i 2000 ciliegi piantati nei prossimi anni diventeranno dieci volte tanto.
Un progetto simile viene portato avanti anche dalla Sumimoto Forestry Co.: la società ha prelevato 25 semi dal Miracle Pine per ricavarne altrettanti alberi. Appena sarà possibile, le piante saranno ricollocate a Rikuzentaka per far nascere una pineta.
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