Nel terzo Millennio i cimiteri saranno dei boschi sacri in cui al posto di lapidi e tombe ci saranno alberi: è l’idea di Arborvitae, un progetto tutto italiano.
Nel terzo Millennio i cimiteri saranno dei boschi sacri in cui al posto di lapidi e tombe ci saranno alberi: è l’idea di Arborvitae, un progetto tutto italiano.Arborvitae è un progetto italiano che si propone la realizzazione di boschi sacri dove le ceneri dei defunti, sepolte in urne biodegradabili, costituite al 100% in fibra di legno, diventano il nutrimento per alberi.
Dunque nel prossimo futuro i cimiteri non saranno più una distesa di lapidi, ma dei parchi pieni di pioppi, cipressi, querce e agrumi
Arborvitae nasce da un team italiano composto dalle paesaggiste romane di A3 paesaggio, Consuelo Fabriani, Livia Ducoli e Cloe Berni e dalla botanica Maria Cristina Leonardi.
I grandi parchi urbani che si verranno a creare regaleranno aria pulita alle città e potranno ospitare anche le ceneri di animali domestici posti vicino a quelle dei loro padroni
Inoltre favoriranno la gestione delle acque meteoriche, garantiranno un naturale ritorno alla terra e, dal punto di vista urbanistico, si contrasterà il consumo di suolo.
Arborvitae è dunque un progetto dalle grandi caratteristiche non solo ambientali e ecologiche, ma anche sociali. Il motivo? Si propone anche di abbattere le differenze di etnia e di culto. I boschi sacri saranno un luogo della memoria e della socialità, dove potranno convivere culti religiosi e spiritualità laiche, nel rispetto e nella comunione del ricordo di chi non c’è più.
Il bosco sacro sta ricevendo sempre più consensi: Roma e Milano sono interessate come pure il Cile e gli Stati Uniti. Con la fondazione Memories è iniziata una collaborazione per creare "Il giardino del ricordo", alla Bovisa di Milano.
Ma come sarà Arborvitae? Un luogo dove i sentieri disegnati dalle paesaggiste segnano l'accesso all'area sacra costellato da luoghi di sosta, specchi d'acqua e filtri vegetali, costituiti da filari di vite o pergolati avvolti da rampicanti, che introducono al bosco in cui trovano dimora piante autoctone e xerofile.
Un parco a basso consumo che usa sistemi ad alta efficienza energetica, come pannelli solari per garantire l'illuminazione notturna e sistemi per il drenaggio e il filtraggio delle acque piovane.
Foto @ www.eticamente.net