LifeStraw è un dispositivo simile ad una cannuccia capace di filtrare l'acqua in modo da renderla potabile: è l’invenzione del secolo.
LifeStraw è un dispositivo simile ad una cannuccia capace di filtrare l'acqua in modo da renderla potabile: è l’invenzione del secolo.LifeStraw è davvero l'invenzione del secolo? Molti hanno messo in dubbio la sua efficacia, gridando alla bufala ma di fatto diversi sono i premi e riconoscimenti conquistati in tutto il mondo a partire dal 2005 quando vince il Best Invention of 2005.
LifeStraw, ideato da Mikkel Vastergaard-Frandsen, è un dispositivo che assomiglia a una cannuccia in grado di rimuovere il 99.999% dei batteri e parassiti presenti nell’acqua: può filtrare fino a 1000 litri d'acqua rendendola così potabile.
Ancora oggi, nel mondo, circa 884 milioni di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo non hanno accesso a fonti d'acqua pura: i dispositivi LifeStraw, al cui interno non è presente alcun agente chimico, permettono di bere da ogni fiume, lago o pozzanghera.
Questo prodotto è ideale anche per popolazioni colpite da crisi umanitarie o da catastrofi naturali come alluvioni e terremoti
Il dispositivo filtrante è inserito in un tubo in materiale plastico del diametro di 30 mm e lungo 31 cm: il meccanismo e si basa su un filtro a fibre cave, attraverso cui possono passare solo particelle con un diametro minore di 15 micron.
Oltre a LifeStraw, del prezzo di circa 3,50 euro, è stato divulgato anche un prodotto simile ma dotato di maggiore autonomia, LifeStraw Family
Mentre LifeStraw può filtrare un massimo 1000 litri di acqua, che sono sufficienti al fabbisogno di una persona per un anno, LifeStraw Family può infatti filtrare un massimo di 18.000 litri di acqua, che sono sufficienti al fabbisogno di una famiglia di 5 componenti per tre anni.
LifeStraw e LifeStraw Family sono stati distribuiti: in Indonesia nel 2006, in Uganda durante le guerre civili nel 2007, in Myanmar dopo il passaggio del ciclone Nargis nel 2008, ad Haiti in seguito al terremoto del 2010 e in Pakistan in seguito all'alluvione del 2010.
Credit foto www.mintpressnews.com