Secondo un recente studio realizzato da Ernst&Young che ha esaminato gli impatti della filiera del vetro il riciclo ha raggiunto il 71%.
Secondo un recente studio realizzato da Ernst&Young che ha esaminato gli impatti della filiera del vetro il riciclo ha raggiunto il 71%.La filiera del vetro italiano che dà lavoro a più di 20.000 persone ricicla ben il 71% delle 1.673.000 tonnellate di vetro raccolte a livello nazionale: in pratica un punto percentuale in più rispetto la media europea.
L’industria del vetro made in Italy ha dunque un’eccellente performance che la colloca al terzo posto, dopo Germania e Francia, sul podio della classifica comunitaria.
Questi dati vengono diffusi dal rapporto compiuto da Ernst& Young sui principali mercati europei per conto della Federazione europea dei produttori dei contenitori in vetro (Feve), e presentato dall’Associazione nazionale degli Industriali del vetro (Assovetro).
Il report dal titolo“Contributo dell’industria dei contenitori in vetro in Italia in termini sociali, economici ed ambientali” evidenza come il Bel Paese superi di ben sette punti percentuali la media europea che riguarda il rottame usato in bottiglie e vasetti.
Inoltre il mercato nazionale è quasi a km 0: infatti l’81% delle materie prime è prodotta a livello locale in quanto gli stabilimenti produttivi sono distribuiti in modo capillare sul territorio e vicini alle rispettive clientele.
Come se non bastasse l’industria del vetro è sostenibile anche per gli investimenti: nell’ultimo decennio sono stati spesi mediamente, ogni anno, 89 milioni di euro
Di questa cifra il 70% è stata impiegato per migliorare gli impianti in una prospettiva di maggiore sostenibilità, in particolare per favorire l’efficienza energetica e per installare dispositivi capaci di ridurre le emissioni inquinanti.
Questo studio dimostra il ruolo significativo dell’industria italiana dei contenitori in vetro nell’economia nazionale e nella ricerca di standard ambientali sempre più efficienti.
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