A gennaio sono entrati in vigore in nuovi obiettivi per il settore del riciclo auto: l’Ue punta a riciclare il 95%, l’Italia è a buon punto.
A gennaio sono entrati in vigore in nuovi obiettivi per il settore del riciclo auto: l’Ue punta a riciclare il 95%, l’Italia è a buon punto.Questo sarà un anno fondamentale per l’industria del riciclo auto da rottamare, infatti dal 1° gennaio è partito l’obbligo di riciclare almeno il 95% del peso dell’auto giunta a fine vita. In particolare l’85% sarà oggetto di riuso mentre il 10% andrà recuperato in energia.
L’Unione Europea, a partire da quest’anno, ha unificato i metodi di calcolo che prima risultavano diversi da uno Stato all’altro, in questa maniera risulterà più difficile barare ed emergeranno le reali disparità a partire dalle prossime stime.
Un esempio su tutti la Germania che negli ultimi dati diffusi dichiarava un tasso di reimpiego e recupero del 106% ma che in realtà riempiva le cave con materiale non riciclabile.
Dunque i dati dei Paesi considerati finora più virtuosi, saranno destinati a scendere drasticamente, costringendo così la Commissione a reimpostare gli obiettivi per il 2017.
Quanto all’Italia non dovrebbero esserci problemi a riciclare metallo, vetro, plastica, batterie e liquidi mentre difficoltosa si fa la questione del recupero energetico.
Ciò dipende dal fatto che i rottamatori non hanno problemi a demolire un’auto e a commerciare materiali riciclabili mentre nessun incentivo è previsto per il recupero energetico. In pratica non conviene bruciare la componente volatile risultante dalla macinazione, ossia il cosiddetto “fluff”.
Il processo è troppo dispendioso, in quanto si dovrebbero separare i pezzetti di plastica e tappezzeria dell’auto e ciò demotiva i gestori degli impianti di incenerimento che decidono pertanto di non trattare questi rifiuti.
Solo attraverso la valorizzazione dell’energia derivante dal fluff si potrà ottenere un totale recupero dal settore automobilistico.
Foto © Stockninja - Fotolia.com