Secondo il rapporto stilato dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura più di un terzo dei Patrimoni naturali Unesco nel mondo è in pericolo.
Secondo il rapporto stilato dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura più di un terzo dei Patrimoni naturali Unesco nel mondo è in pericolo.A causa del cambiamento climatico, ma non solo, più di un terzo dei Patrimoni naturali Unesco nel mondo è a rischio.
Il cambiamento climatico è certamente il pericolo maggiore ma anche le specie invasive e il bracconaggio rappresentano delle minacce significative.
A dichiararlo è il nuovo rapporto dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) pubblicato in occasione del Congresso Mondiale dei Parchi svoltosi a Sydney.
Il nuovo rapporto fornisce tuttavia dati rassicuranti sull'Italia, i cui patrimoni naturali dell'umanità sono stati tutti quanti fortunatamente promossi.
Nella categoria dei siti naturali meglio protetti e con migliori prospettive è compreso l'Etna mentre in buono stato ma con alcune preoccupazioni sono le Dolomiti e le isole Eolie.
Tutt’altra cosa per quanto riguarda i siti nel resto del mondo: ad esempio molte preoccupazioni si hanno per il 29% dei siti considerati tra i più belli e indimenticabili della Terra.
Invece circa l'8% ha addirittura bisogno di interventi urgenti per essere salvato: è il caso della foresta pluviale indonesiana, del parco nazionale delle Everglades in Florida, del Virunga National Park nella Repubblica democratica del Congo e delle East Rennell nelle Isole Salomone.
Il Parco nazionale delle Everglades divenuto patrimonio dell'umanità nel 1979 copre un'area di 6.105 km² e già dal 1993 è stato inserito dall'Unesco tra i patrimoni in pericolo.
Il Parco nazionale di Virunga è considerato patrimonio dell'umanità dell'Unesco dal 1979 ed è famoso perché ospita i gorilla di montagna, specie a rischio estinzione.
L’East Rennell è la parte più orientale di una delle isole che costituiscono l'arcipelago delle Isole Salomone: nel 1998 il sito è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dell'Unesco, perché è ritenuto il più grande atollo corallino del mondo contenente un gran numero di specie endemiche.
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