Secondo un rapporto presentato alla riunione della Convenzione Onu sulla biodiversità, a causa delle emissioni Co2, gli oceani sono più acidi del 26%.
Secondo un rapporto presentato alla riunione della Convenzione Onu sulla biodiversità, a causa delle emissioni Co2, gli oceani sono più acidi del 26%.In base a uno studio recente, redatto da una trentina di ricercatori e presentato a Pyeongchang (Corea del Sud) durante la Convenzione Onu sulla biodiversità, le emissioni di gas serra sono destinate a lasciare severe conseguenze sugli ecosistemi oceanici.
In quella che è stata la 12esima riunione della Convenzione Onu sulla biodiversità si è stabilito che le emissioni di Co2 prodotte dalle attività umane hanno determinato, nel corso degli ultimi 200 anni, un aumento dell’acidità degli oceani di ben il 26%.
Gli scienziati che hanno redatto il rapporto, sulla base di un centinaio di studi già esistenti sul fenomeno, hanno evidenziato come appaia ormai inevitabile che da qui ai prossimi 100 anni le emissioni di Co2 avranno un impatto negativo, sugli organismi marini e sugli ecosistemi oceanici.
E non solo. Le ripercussioni si estenderanno anche sui beni e sui servizi che questi fragili ecosistemi garantiscono. Non a caso già effetti deleteri si sono potuti notare in alcune parti del mondo come ad esempio sull'acquacoltura nel nord-ovest degli Stati Uniti o sulla coltura di ostriche.
Come hanno rilevato anche i dati Onu recentemente presentati nel rapporto annuale della World Meteorological Organization (Wmo), le emissioni di Co2 passate, presenti e future impattano drammaticamente sia sul global warming che sull'acidificazione degli oceani.
Il 2013, considerato l'anno più inquinato degli ultimi trent'anni, ha fatto registrare una crescita record di anidride carbonica e altri gas responsabilii dell’effetto serra nell'atmosfera terrestre e un’acidificazione senza precedenti degli oceani.
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