Con 68,6 miliardi di stanziamenti a favore della transizione ecologica ed energetica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza promette di cambiare il volto dell'Italia nei prossimi 5 anni. Ecco quali sono i numeri e gli ingredienti della "rivoluzione verde".
Con 68,6 miliardi di stanziamenti a favore della transizione ecologica ed energetica, il Piano nazionale di ripresa e resilienza promette di cambiare il volto dell'Italia nei prossimi 5 anni. Ecco quali sono i numeri e gli ingredienti della "rivoluzione verde".Il recovery plan è a tinte verde acceso. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza da consegnare all’Europa, immagina un’Italia che nei prossimi 5 anni si trasformerà in un paese più ecologico e digitale. Il documento di circa 300 pagine, infatti, traccia le linee di una ripartenza green e digital per uscire dalla crisi e dall’impantanamento (se non addirittura stop) economico degli uiltimi anni.
I numeri “green" del recovery plan
Alla rivoluzione green e alla transizione ecologia il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) assegna ben 59,33 miliardi degli oltre 222 miliardi previsti. A questi si aggiungono 9,3 miliardi provenienti dal “fondone”, fondo complementare finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei ministri. In pratica saranno 68,6 miliardi gli stanziamenti a favore della transizione ecologica ed energetica. Ma non è tutto: alla missione “rivoluzione verde e transizione ecologica” (la seconda delle sei missioni e riforme in agenda in cui è suddiviso il piano) sono collegati ben il 40% dei progetti, che possono essere considerati, a ben vedere: progetti green ed ecosostenibili.
Missione 2 del Pnrr: verso la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”
La Missione 2 del Pnrr “Rivoluzione verde e transizione ecologica” è suddivisa in quattro componenti (C1. Economia circolare e agricoltura sostenibile; C2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile; C3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; C4 Tutela del territorio e della risorsa idrica) e ha come obiettivo la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia per rendere il sistema sostenibile e garantire la sua competitività. Si tratta di una "missione" che comprende interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti; programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili; investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile. Prevede, inoltre, azioni per l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato e iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, per salvaguardare e promuovere la biodiversità del territori e per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche.
Agricoltura sostenibile ed economia circolare
Alla componente "Agricoltura sostenibile ed economia circolare" spettano ben 5,27 miliardi. La fascia riguarda il miglioramento della capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e avanzamento del paradigma dell’economia circolare nonché lo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile. Inoltre, i fondi sosterranno il miglioramento delle prestazioni ambientali e la competitività delle aziende agricole fino allo sviluppo di progetti integrati (circolarità, mobilità, rinnovabili) su isole e comunità. In pratica gli interventi punteranno verso la realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti; progetti “faro” e riforme dell’economia circolare, fino allo sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile e di una logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Le grandi novità di questa sezione riguardano soprattutto le comunità green, green communities nelle aree montane e la voce cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali: entrambe riconosciuti e sostenuti come interventi di grande importanza per il futuro del paese.
Energia rinnovabile, idrogeno, rete e transizione energetica e mobilità sostenibile
Il Pnrr riserva ben 23,78 miliardi alla componente energia rinnovabile che riguarda tutte le azioni rivolte all’incremento della quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (FER), in linea con gli obiettivi europei e nazionali di decarbonizzazione. Obiettivi di questa sezione, in particolare, saranno il potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete per raccogliere l'aumento di produzione dalle rinnovabili e aumentarne la resilienza a fenomeni climatici estremi nonché la promozione della produzione, distribuzione e degli usi finali dell'idrogeno. Parte dei fondi saranno riservati per lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, sia per la decarbonizzazione sia per il miglioramento complessivo della qualità della vita.
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
L'efficienza energetica degli edifici rappresenta una delle leve più rilevanti ed efficienti per la riduzione delle emissioni nel nostro Paese, in linea con il Clean Energy Package europeo e con gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni. I fondi stanziati dal TRecovery Plan alla voce specifica sono 15,22 miliardi e riguardano l'efficientamento energetico e sismico dell'edilizia residenziale privata e pubblica. Gli edifici italiani rappresentano più di un terzo dei consumi energetici del Paese e la maggior parte è stata realizzata prima dell’adozione dei criteri per il risparmio energetico. Da questo settore, quindi, bisogna ripartire per l’abbattimento delle emissioni di CO2.
Tutela del territorio e risorsa idrica
Alla tutela del territorio e risorsa idrica, il Pnrr destina 15,06 miliardi. Si tratta di fondi che dovranno sia rafforzare le capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico tramite sistemi avanzati di monitoraggio sia contrastare le conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio. E grande attenzione è rivolta alla salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine.
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