In base alle normative europee, dal 2009 è obbligatorio per tutti gli edifici l’Attestato di Certificazione Energetica: ecco che cos’è e come funziona.
In base alle normative europee, dal 2009 è obbligatorio per tutti gli edifici l’Attestato di Certificazione Energetica: ecco che cos’è e come funziona.Secondo le direttive europee 2002/91/CE e 2006/32/CE è prevista una procedura di valutazione degli edifici, la cosiddetta Certificazione Energetica.
Secondo queste direttive gli stati membri dell’Unione Europea devono assicurarsi che gli edifici di nuova costruzione e quelli esistenti sottoposti a ristrutturazione rispettino i requisiti minimi in materia di rendimento energetico.
A tale scopo gli immobili devono essere accompagnati in fase di costruzione, compravendita o locazione da un Attestato di Certificazione Energetica (ACE) contenente appunto tutti i dati sulla qualità energetica dell’edificio e sulle sue prestazioni.
Questa certificazione garantisce trasparenza per potenziali acquirenti e affittuari ma soprattutto ha la funzione di rappresentare un grosso incentivo alla riqualificazione energetica degli edifici
L’Attestato di Certificazione Energetica ha validità di dieci anni e viene redatto da personale specializzato e abilitato che, una volta valutati i consumi di un edificio lo colloca nella classe di appartenenza secondo una scala simile a quella utilizzata per la classificazione energetica degli elettrodomestici: più bassa è la lettera associata all'immobile e maggiore è il suo consumo energetico.
Schematicamente il processo di certificazione prevede una diagnosi preliminare con cui si reperiscono i dati relativi alle caratteristiche climatiche della località in cui sorge l’edificio e le sue caratteristiche costruttive oltre che quelle degli impianti.
Si determina quindi la prestazione energetica in termini di isolamento termico e impiantistico e poi si procede alla classificazione in funzione degli indici di prestazione energetica stabiliti per legge.
E’ bene sapere che l’indice di prestazione energetica di un edificio non esprime il valore effettivo di consumo ma solo quello di fabbisogno energetico necessario, si tratta cioè di una stima e quindi il consumo reale può discostarsi anche di molto rispetto il valore standard indicato.
Questo è il caso tipico delle villette o degli appartamenti con riscaldamento autonomo i cui consumi sono spesso superiori rispetto alle previsioni al contrario di quanto accade negli appartamenti condominiali con riscaldamento centralizzato.
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