Alloro, meglio detto Lauro, è una delle piante aromatiche più antiche e utilizzate in cucina e non solo. Scopriamo tutte le sue qualità e come sfruttarlo, non solo per cucinare.
Alloro, meglio detto Lauro, è una delle piante aromatiche più antiche e utilizzate in cucina e non solo. Scopriamo tutte le sue qualità e come sfruttarlo, non solo per cucinare.L' Alloro o Lauro, dal latino Laurus, è una pianta aromatica, conosciuta da tempi antichissimi e originaria dell'Asia. Gli antichi romani ne apprezzarono non solo le proprietà ma anche la bellezza, utilizzandone i rami per creare decorazioni e ornamenti.
Laurus in latino significa 'nobile', aggettivo decisamente appropriato per l'alloro, una pianta dal portamento eretto e rigoglioso
L'alloro, con le sue tipiche foglie grandi, di un verde intenso e lanceolate, deve il suo intenso potere aromatico alla grande quantità di olii essenziali della pianta, contenuti anche nei frutti, delle piccole bacche scure che somigliano alle olive.
L'alloro cresce anche spontaneamente in tutta la zona del Mediterraneo e spesso viene utilizzato per creare siepi decorative intorno a giardini. La sua folta vegetazione infatti si mantiene praticamente tutto l'anno e le sue foglie possono essere raccolte in qualsiasi stagione. I frutti invece maturano in autunno. Le foglie giovani, raccolte in estate, sono molto aromatiche.
Componenti dell'alloro: geraniolo, eugenolo, eucaliptolo, pinene, terpineolo, cineolo, fellandrene, sono gli olii essenziali dell'alloro che lo rendono aromatico e curativo.
Come utilizzare l'alloro in cucina
Nella nostra tradizione gastronomica l'alloro è senza dubbio una delle erbe aromatiche più utilizzate: il suo sapore è molto deciso e ben si sposa per valorizzare i piatti più diversi, soprattutto quelli dal gusto "importante"
Ottimo con la carne e in particolare con selvaggina e arrosti, l'alloro è altresì perfetto per dare una marcia in più alle minestre di legumi.
Non solo carne: anche la delicatezza tipica del pesce può essere valorizzata da qualche foglia di alloro. Provate l'accostamento sui crostacei o su pesci grassi come il salmone: non ve ne pentirete.
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Come si usa l'alloro: fresco o secco
Fresco o secco? Ecco una domanda che attanaglia tutti gli aspiranti chef in cucina. Ebbene, le foglie di alloro si possono utilizzare sia fresce che secche.
Sono in molti a credere che l'alloro vada utilizzato esclusivamente secco perché tossico nella forma fresca. Niente di più sbagliato: l'alloro fresco NON è tossico. Si tratta, al contrario, di una credenza nata dalla somiglianza tra le foglie di alloro e quelle di oleandro: sono queste ultime ad essere tossiche.
Ovviamente, come ogni alimento e sostanza, è bene prediligere un uso moderato per evitare problemi di ipersensibilità.
Gli altri utilizzi dell'alloro
Grazie ai suoi olii essenziali, l'alloro viene utilizzato in erboristeria per uso curativo o come medicamento in particolare per:
- curare i reumatismi
- curare i dolori muscolari e le contusioni
- favorire la digestone
- attenuare la febbre
- per le proprietà rilassanti (in combinazione con la camomilla e altre erbe)
- sfruttare le proprietà espettoranti
- tenere lontane le tarme dagli armadi e dai cassetti
A seconda del disturbo, si utilizza il decotto, l'infuso o l'olio essenziale.
Come conservare l'alloro
Per conservare l'alloro si cimano alcuni rami, si legano insieme alla base con un filo di cotone e si appendono in un luogo fresco e all'ombra a testa in giù.
Una volta seccate, è possibile staccare le foglie dai rami e riporle in un barattolo di vetro a chiusura ermetica: si conserveranno per circa un anno.