Ricette base
Ricette base

Qual è la differenza tra pizza e pinsa?

La differenza tra pizza e pinsa incuriosisce tantissime persone. Il loro aspetto è simile, ed il loro nome suona all’orecchio quasi identico, tanto che è necessario prestare attenzione per non confonderle. Eppure, le due preparazioni sono parecchio differenti tra loro. Ed in questa sede ci preoccupiamo di svelarvi in cosa. Cosa vuol dire pinsa? E perché si chiama pinsa e non pizza? Andiamo con ordine.

Perché pinsa non è pizza: partiamo dalle origini

Che cos’è la pinsa è presto detto: si tratta di una sorta di pizza realizzata con un preciso impasto brevettato da Corrado Di Marco nel 2001. La preparazione risulta croccante fuori e morbida dentro, e potete gustarla in una qualsiasi pinseria (il significato è appunto il corrispondente di pizzeria per la pizza) laziale e non.

Se fate un rapido giro sul web alla ricerca di info sull’origine della pinsa, probabilmente vi imbatterete in una notizia sbagliata. Qualcuno crede che sia stata creata nel Lazio diversi secoli fa. In realtà, questa è un'informazione errata alla cui diffusione ha contribuito lo stesso inventore dell’impasto della pinsa romana (a proposito, si scrive con la s e non con la z, come molti fanno cadendo in errore).

Lo stesso di Marco ha dichiarato in alcune interviste come abbia voluto creare intorno alla sua invenzione un alone di mistero.

La ricetta della pinsa classica

Come si fa la pinsa? La ricetta di quella classica prevede un impasto a biga invertita miscelando farine di frumento, soia, riso insieme a della pasta madre di frumento essiccato. Il mix che si utilizza - diffusamente reperibile in commercio - viene tenuto segreto per quanto riguarda le sue proporzioni, ma è possibile acquistarlo già pronto per l’uso, per fare in casa una pinsa in piena regola. Di seguito la ricetta consigliata proprio dal suo inventore.

Ingredienti 

  • 720 gr di farina per Pinsa
  • 3 g lievito di birra fresco
  • 500 g acqua
  • 15 g sale
  • 10 g olio extra vergine d'oliva

Preparazione

  1. Versate la farina nell’impastatrice e unite il lievito sbriciolato. Aggiungete parte dell’acqua, che deve essere fredda, poca per volta e man mano che viene assorbita. Quindi iniziate ad impastare. Potete farlo sia nell’impastatrice che a mano, a seconda delle preferenze.
  2. Unite olio e sale e l’acqua rimasta e impastate per circa 15-20 minuti, fino a quando la maglia glutinica si sarà sviluppata e l’impasto apparirà elastico, sodo e ben legato.
  3. Mettete l’impasto a lievitare in una ciotola coperta da pellicola trasparente in frigo per almeno 24 ore. Trascorso questo tempo, prelevatelo dal frigo, trasferitelo su un piano infarinato e dividetelo in 4 porzioni uguali. Effettuate la pirlatura e fateli lievitare coperti da un panno per circa 3 ore.
  4. Stendete adesso la pinsa romana dandole una forma leggermente ovale, quindi farcitela a piacere e fatela cuocere a 200 gradi - in forno caldo - per circa 20 minuti.

Il condimento migliore per la pinsa

Ma veniamo alla parte più sfiziosa, ovvero quella del condimento. Qual è il migliore per la pinsa? Essendo una preparazione di origine romana non è raro imbattersi in pinse condite con fiori di zucca o puntarelle, acciughe e burrata. Ma la verità è che la si può arricchire davvero con qualsiasi ingrediente risponda ai nostri gusti, dal semplice binomio mozzarella prosciutto cotto al crudo con squacquerone e, se di stagione, anche i fichi freschi. E’ ottima anche semplicemente con pomodori, olive e capperi.

Il condimento migliore per la pizza 

Qui si sfonda una porta aperta. Se il migliore condimento in assoluto per la pizza consiste in passata di pomodoro, mozzarella e basilico, ci si può veramente sbizzarrire. Capricciosa, mari e monti, Norma, 4 stagioni, 4 formaggi, con i funghi, con le verdure grigliate. Ed ancora marinara, friarielli e salsiccia, pesto di pistacchi e gamberetti, frutti di mare, parmigiana… e potremmo continuare all’infinito.

>>>LEGGI ANCHE: Come fare la pizza senza lievito

Pinsa vs Pizza: le calorie

Eccoci alle calorie di pinsa e pizza. Anche queste differiscono? In realtà sì. E dipendono principalmente dai relativi impasti. Quello della pinsa è generalmente idratato all’80%, ciò significa che contiene l’80% di acqua rispetto alla farina. L’impasto della pizza che si acquista in pizzeria invece ne contiene circa il 60%. Data la minore quantità di carboidrati presenti nella pinsa, viene da sé che questa sia anche meno calorica, a parità di condimento, rispetto alla prima.

>>>LEGGI ANCHE: Quante calorie ha la pizza?