Il giudice di MasterChef Bruno Barbieri passa in rassegna le tappe della sua storia professionale, partendo dagli insegnamenti di sua nonna.
Il giudice di MasterChef Bruno Barbieri passa in rassegna le tappe della sua storia professionale, partendo dagli insegnamenti di sua nonna.Gli inizi in cucina, l’attaccamento alle radici emiliane, il legame con Bologna e il neonato progetto Fourghetti: Bruno Barbieri si è raccontato a tutto tondo a MasterChef Magazine, rivelando dettagli inediti della sua storia e le sue prospettive sul futuro nella ristorazione.
Se è diventato un cuoco apprezzato e conosciuto a livello internazionale, Bruno Barbieri lo deve, innanzitutto, a sua nonna, porta d’accesso al magico mondo dei profumi, dei fornelli, dei sapori.
“La mia prima grande fortuna è stata vivere l'infanzia a Medicina, mio paese natale, con una nonna contadina che mi ha trasmesso fin da piccolo la passione per i prodotti della mia terra”, assicura.
Dopo è arrivata formazione professionale vera a propria, una gavetta sulle navi che accomuna tantissimi chef. “La prima esperienza davvero formativa dal punto di vista professionale è stata quella sulle navi da crociera – ha aggiunto – anche perché mi ha dato la possibilità di conoscere Igles Corelli”.
È questo l’unico vero maestro riconosciuto da Barbieri, che con lui collabora al ristorante Trigabolo di Argenta, da cui passano eccellenze della ristorazione italiana e straniera, “da Pinchiorri e Bottura fino al catalano Ferran Adrià”.
Oggi Bruno, oltre che ai suoi impegni di giudice di MasterChef, è concentrato sulla sua nuova creatura, il ristorante Fourghetti aperto circa un anno fa in via Murri a Bologna, la sua città. Ogni giorno qui scende in campo con la sua brigata.
"Non sono mai stato uno chef severo perché credo che la cucina debba assomigliare un po' ad un circo, a patto che a mezzogiorno ogni cosa sia perfetta, in vista dell'arrivo dei clienti”, riflette.
Una vita vissuta intensamente, quella di Barbieri, che nonostante la fama e il successo si sente sempre quello di prima. “Sono passati trent'anni ma io, davvero, sono rimasto sempre lo stesso. A cinquant'anni "e sblisga" continuo a vivere alla Peter Pan”.
Foto: www.biografieonline.it