Si intitola “Il tovagliolo va a sinistra” il nuovo saggio sul galateo della scrittrice e giornalista 92enne.
Si intitola “Il tovagliolo va a sinistra” il nuovo saggio sul galateo della scrittrice e giornalista 92enne.“Il tovagliolo va a sinistra”: è questo il titolo che Elda Lanza ha scelto per il suo nuovo libro dedicato al galateo della tavola, ma non solo. Maestra di eleganza e bon ton, la giornalista, scrittrice e coduttrice televisiva 92enne racconta in un piccolo saggio di piacevole lettura il suo antidoto al cafonal nelle varie circostanze della vita: negli uffici pubblici, tra amici, tra estranei, in ufficio, al telefono. E svela la logica sempre inattaccabile che si cela dietro le norme della buona educazione.
“Il galateo è innanzitutto logica: il cucchiaio va a destra del piatto perché si usa con la destra, la forchetta a sinistra perché si usa con la sinistra, ed è diverso dall’educazione. L’educazione nasce dall’affettività, dalla famiglia, ha un linguaggio (…) Il galateo, invece, è una specie di codice della società che dice: ‘Se tu sai queste regole, appartieni a un gruppo di persone che sa le stesse regole’”, racconta in un’intervista su Il Gambero Rosso.
È sempre seguendo un criterio di logica che la signora Lanza ci spiega perché il tovagliolo, oggi (in passato infatti non era così) va a sinistra. “Perché, se lo si mette a destra con cucchiaio, coltello e i due bicchieri (acqua e vino), a sinistra rimane solo la forchetta con il pane, significa che la tavola è squilibrata”.
Non sempre, nota la scrittrice, i ristoranti osservano queste regole base. “Ci sono camerieri provenienti da scuole serie che hanno imparato cosa sia giusto o non giusto da fare. È difficile fare cose troppo sbagliate, ma si fanno cose stupide, questo è abbastanza vero: si mettono posate che non servono, sottopiatti con il tovagliolo”.
Curiosità sull’apparecchiatura della tavola: “Tutti usano il coltello con la forchetta anche quando il coltello non serve: la frittata, la verdura cotta, la pasta al forno si tagliano solo con la forchetta, per il pesce si aggiunge un pezzo di pane”.
L’uso delle mani a tavola è consentito? “Le mani si possono usare a tavola - assicura Elda -. Trovo lezioso, ad esempio, quelli che mangiano i pesciolini fritti con coltello e forchetta, mi fan venire i brividi”.
“Basta farlo con grazia - sottolinea - certo se si fa con il ditino alzato come se stessi lavorando all’uncinetto è una cosa ridicola. La naturalezza è la base, non del galateo, ma dell’educazione”.
La scarpetta? È bandita. “Si fa eventualmente in casa, ma se si è a un pranzo informale e c’è un sughetto meraviglioso, si può prendere un pezzo di pane e dire alla cuoca: “Non voglio lasciarti questa salsina perché è buonissima”: non pulisco il piatto, ma intingo”.
Il galateo, comunque, si applica a tutte le situazioni, non solo quelle più formali. “Sì! Perché semplifica le cose - conclude Lanza - . Sembra che in casa siano permesse delle cose che poi in pubblico sono vietate ed è un errore perché se ci si abitua in casa a certi gesti, quando si è con gli estranei verranno ripetuti naturalmente”.
Foto: massimo_g - Fotolia.com