Cosa c’è da sapere sul primo grande evento per la valorizzazione della cucina italiana all’estero, al via dal 21 al 27 novembre.
Cosa c’è da sapere sul primo grande evento per la valorizzazione della cucina italiana all’estero, al via dal 21 al 27 novembre.Più di 1.300 eventi in 105 paesi nel mondo, coordinati da 295 sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura, tra conferenze, iniziative promozionali, cooking show, degustazioni e cene a tema, concorsi, seminari tecnico-scientifici e mostre su design, arte e fotografia legate al cibo.
È questo, in poche sintetiche righe, il contenuto della prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, al via dal 21 al 27 novembre con l’obiettivo di promuovere il made in Italy a tavola.
Il cibo, infatti, non è solo un elemento della cultura, ma un volano di crescita cruciale, nonché espressione di una sorta di soft power che gioca un ruolo fondamentale nei rapporti tra i paesi.
Non va dimenticato, infatti, che il nostro export agroalimentare tocca i 37 miliardi di euro e punta a raggiungere i 50 entro il 2020
“È la prima volta che la diplomazia entra in cucina con questo impegno in una grande operazione diplomatica, politica e culturale”, ricorda in sede di presentazione il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha voluto l’evento con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, in sinergia con Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell'Istruzione.
“Dietro il marchio Italia c'è un mondo straordinario, di grande importanza economica, con decine di miliardi di export", aggiunge, come riporta l’Agi, sottolineando il valore culturale della nostra tradizione enogastronomica, “perché nel mondo si associa la bellezza, la tradizione, la storia alla nostra cucina, con una diffusione straordinaria: le decine di ristoranti italiani presenti ovunque nel mondo fanno parte della forza culturale, diplomatica e politica del nostro paese".
Attraverso chef, eventi e protagonisti del panorama enogastronomico, l’Italia si farà dunque portavoce di valori come qualità, sostenibilità, cultura, educazione, identità, diritto al cibo e tanto altro.
Tra gli obiettivi:
- far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane;
- valorizzare il saper fare italiano;
- diffondere la dieta Mediterranea;
- presentare l'offerta formativa della penisola nel settore enogastronomico;
- rafforzare la presenza della cucina italiana all'estero;
- promuovere i "percorsi del gusto" in Italia per i turisti.
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