Come fare il maritozzo romano
Per realizzare maritozzi sofficissimi procedete così:
- Versate in una planetaria i due tipi di farina insieme al lievito di birra sbriciolato (è possibile realizzare i maritozzi con lievito madre al posto di quello di birra), l’acqua, il latte, lo zucchero ed il tuorlo.
- Azionate la planetaria e lavorate l’impasto fino ad ottenere una sorta di palla.
- Aggiungete i semini ricavati dalla bacca di vaniglia, gradualmente il burro morbido a pezzi, il sale, la scorza grattugiata degli agrumi e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio.
- Coprite la ciotola con della pellicola trasparente e fate lievitare il tutto per circa 1 ora e mezza.
- Trasferite quindi su un piano infarinato e ricavatate delle palline della stessa grandezza dando una forma leggermente allungata.
- Fatele lievitare ancora, coperte da un canovaccio, per 1 ora.
- Infornate i maritozzi in forno caldo a 180°C per 20-23 minuti, forno ventilato.
- Nel frattempo, preparate il composto per la lucidatura: in un pentolino fate scaldare i 120 grammi di acqua con i 160 di zucchero: portate a bollore, quindi lasciate raffreddare.
- Appena sfornati i maritozzi, spennellateli con lo sciroppo e, una volta che si saranno raffreddati, tagliateli a metà e farciteli con la panna montata.
Il maritozzo salato
Forse non tutti lo sanno, ma esiste anche il maritozzo salato. Ha l’aspetto di un panino arrotondato o allungato, contiene meno zucchero rispetto all’originale e di conseguenza il suo sapore è più neutro. Ciò lo rende perfetto per accogliere ripieni salati diventando all’occorrenza uno street food o un raffinato antipasto gourmet. Come farcirlo? Maionese, tonno, prosciutto, formaggio fresco olive, tonno sott'olio, uova sode e tanto altro.
La versione di Benedetta Rossi
Benedetta Rossi non ha certo bisogno di presentazioni. Se la conoscete un po’, saprete che è sua abitudine riservarci solo ricette facilmente riproducibili in casa. Poteva, quindi, la ricetta dei suoi maritozzi non essere all’altezza di queste premesse? Nella sua versione Benedetta Rossi utilizza l’olio al posto del burro, e ha un modo diverso di formare i maritozzi: realizza dei salamini di pasta lievitata, che poi arrotola su se stessi a spirale.
La versione di Iginio Massari
Tra macaron, cioccolatini e panettoni, nelle pasticcerie che portano il nome di Iginio Massari c’è anche lui, il maritozzo. Del dolce romano, al quale il maestro regala una forma quasi sferica, troviamo una grande varietà di ripieni (non si limita, infatti, ad utilizzare la panna da sola).
Basta fare un giro sul suo profilo Instagram per venire catturati dalla versione del maritozzo con zabaione e con crema al cioccolato. Anche se è possibile trovarlo pure con crema nocciola, al pistacchio, al caffè. Tuttavia, il maritozzo di Iginio Massari per eccellenza è quello con un irresistibile ripieno a base di crema alla vaniglia e panna montata.
Perché si chiama maritozzo?
Il suo nome è tutto un programma. Questo buffo appellativo proverrebbe dall’usanza, già nell'antica Roma, di offrire il tipico dolce laziale alla propria fidanzata. In sostanza, il primo venerdì del mese di marzo (una sorta di attuale 14 febbraio), il futuro marito soleva donarne uno alla sua promessa sposa nascondendo al suo interno un piccolo omaggio.
Si trattava di un pegno d’amore come, ad esempio, un anello di fidanzamento, un paio di orecchini o altro piccolo gioiello. Le future spose che ne ricevevano uno in dono, di conseguenza, definivano il futuro marito con l'insolito vezzeggiativo "maritozzo". Ecco svelato l’arcano.
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