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Cibi ultra-processati: sì, anche tu li mangi

Cosa sono, come riconoscerli e perché è importante limitarli per una dieta più sana e consapevole. 

Cosa sono, come riconoscerli e perché è importante limitarli per una dieta più sana e consapevole. 

Se pensate che i cibi ultra-processati non vi riguardino, quasi sicuramente vi state sbagliando. Questi alimenti fanno oramai parte – anche in larga scala - della comune dieta moderna. Ma questo non significa che sia un bene, anzi. Ai cibi processati ed ultra-processati sono legate, infatti, diverse preoccupazioni in termine di salute. In questo articolo approfondiamo cosa sono questi alimenti, perché sono dannosi e come influenzano il nostro benessere.

Cosa sono i cibi ultra-processati

I cibi ultra-processati sono prodotti alimentari industriali che subiscono numerosi processi di lavorazione e contengono ingredienti e additivi che raramente si trovano nelle cucine domestiche. Questi alimenti sono ideati per essere convenienti, duraturi e gustosi, spesso e volentieri a scapito del loro valore nutrizionale.

Quali sono i cibi ultra-processati? Se cibi non processati sono quelli che si presentano integri, così come sono presenti in natura (o al massimo con piccole modifiche), quelli processati sono quelli che magari sono stati cotti o insaporiti con sale o olio. Un esempio su tutti sono i legumi in scatola.

I cibi ultraprocessati sono invece quelli che, oltre ad essere stati insaporiti con gli ingredienti appena elencati, (o anche con lo zucchero) contengono sia additivi e coloranti che grassi o amidi provenienti a loro volta da alimenti più semplici. Tipici esempi di cibi ultra-processati sono gli snack confezionati, bevande zuccherate, piatti pronti, carni lavorate (come quelle che consumiamo regolarmente nei fast food) e, a sorpresa, anche alimenti dei quali non si sospetterebbe mai, come i cereali da colazione.

Cibi super-processati: la classificazione NOVA

Photo Credit | Pixabay

I cibi ultra-processati, così come abbiamo anticipato in apertura, non sono un problema solo in America, dove il ricorso a questi alimenti è molto frequente. Anche in Italia, nonostante le abitudini alimentari più salutari, se ne fa un discreto consumo.

A farne una sorta di elenco è la classificazione NOVA, che distingue gli alimenti in quattro categorie principali in base al loro grado di lavorazione.

  • Alimenti non processati o minimamente processati: frutta, verdura, carne fresca, latte. Ovvero - come riportato nella classificazione - parti commestibili di piante (semi, frutti, foglie, steli, radici) o di animali (muscoli, frattaglie, uova, latte), ma anche di funghi, alghe e acqua, dopo la separazione dalla natura.
  • Ingredienti culinari: oli, burro, zucchero, sale. A questo gruppo appartengono le sostanze ottenute direttamente da alimenti del gruppo 1 o dalla natura mediante diversi processi. Tra questi, raffinazione, macinazione, pressatura,.
  • Cibi processati: pane artigianale, formaggi, conserve. Si tratta di prodotti relativamente semplici che si ottengono aggiungendo due o tre ingredienti, come zucchero, olio, sale.
  • Cibi e bevande ultra-processati: barrette energetiche, bibite gassate, snack confezionati. Di ingredienti, i prodotti appartenenti a questo gruppo, ne contengono almeno 5, e provengono da grassi, sale, antiossidanti, stabilizzanti e conservanti. 

Elenco dei cibi ultra-processati

Photo Credit | Pixabay 

Gli ingredienti presenti nei cibi ultra-processati hanno lo scopo di migliorare il sapore finale mascherando quello originario che, magari, non è così invitante. Oltre ad essere generalmente composti da una combinazione di ingredienti raffinati come zuccheri, oli, grassi, sale e altre sostanze chimiche, questi prodotti vengono sottoposti a tecniche di trasformazione industriale molto lontane da quelle domestiche.

Hanno dalla loro il fatto di essere particolarmente appetibili, spesso e volentieri sono confezionati con packaging accattivanti, e vengono sponsorizzati tramite tenaci campagne pubblicitarie.

Un elenco abbastanza esaustivo comprende:

  • creme spalmabili
  • cereali per colazione
  • bevande gassate e zuccherate
  • snack e merendine confezionate
  • salse istantanee
  • pizze confezionate
  • hamburger
  • zuppe pronte
  • veg-burger e hamburger vegani
  • bastoncini di pesce
  • wurstel

Perché è meglio evitarli

Photo Credit | Pixabay

Ora che abbiamo chiarito cosa sono gli alimenti ultra trasformati, approfondiamo il motivo per il quale fanno male. Sono diversi gli studi effettuati in merito a testimoniarne la pericolosità in termini di salute per via dell’elevato contenuto di zuccheri aggiunti e grassi saturi, il basso contenuto di nutrienti, la presenza di additivi e conservanti e l’eccessivo contenuto calorico a fronte di un basso senso di sazietà. Senza considerare come una dieta ricca di cibi ultra-processati, alla lunga, possa alterare la composizione del microbiota intestinale.

Un articolo pubblicato nel 2022 sulla rivista British Medical Journal prova l’associazione tra il consumo di cibi ultraprocessati e l’aumento di rischio di tumore del colon. Così come riportato sul sito della Fondazione Veronesi, i ricercatori italiani sono concordi. In uno studio condotto in Molise presso il Dipartimento di epidemiologia e prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli, si è giunti ad una convinzione analoga.

Il consumo di tale tipologia di alimenti è collegato a un aumento del rischio di mortalità, in particolar modo per ciò che concerne le malattie cardiovascolari e i tumori.

Cosa possiamo fare per difenderci? Sono onnipresenti e la loro convenienza li rende difficili da evitare. Tuttavia, basterebbe essere consapevoli dei loro potenziali effetti negativi sulla salute e ridurne al minimo il consumo.

Photo Credit Apertura | Pixabay