Il Rapporto zoomafia 2014 della Lav evidenzia un quadro tragico della situazione: dal traffico di cuccioli importati in Italia ai combattimenti tra cani e le corse clandestine dei cavalli.
Il Rapporto zoomafia 2014 della Lav evidenzia un quadro tragico della situazione: dal traffico di cuccioli importati in Italia ai combattimenti tra cani e le corse clandestine dei cavalli.Sono migliaia gli animali che ogni anno rimangono vittime della criminalità organizzata: sottoposti a violenze sistematiche e seriali al solo scopo guadagni illeciti, cani, cavalli e altri animali finiscono con il morire di stenti.
Corse clandestine di cavalli, cuccioli trasportati illegalmente nel nostro paese, combattimenti fra cani sono solo alcuni dei fenomeni criminali analizzati nel Rapporto Zoomafia 2014, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV.
Il nuovo Rapporto Zoomafia dal titolo “illegalità, malaffare e crimini contro gli animali”, giunto ormai alla sua quindicesima edizione, prende in esame lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2013.
Purtroppo i traffici legati alla sfruttamento degli animali costituiscono una considerevole fonte di guadagno per i vari gruppi criminali che si distinguono per la loro capacità di agire su vasta scala ottenendo il massimo profitto a rischio minimo: sono diversi i miliardi di euro intascati ogni anno dalle mafie attraverso i traffici clandestini che sfruttano gli animali.
Tra le attività criminali spiccano il traffico di cuccioli provenienti dall’Est trasportati in maniera clandestina, in condizioni inadeguate e con certificati contraffatti e passaporti falsificati.
Comprati per pochi euro nei Paesi di origine i cuccioli arrivano in condizioni pietose, spesso ammalati e accompagnati da falsi pedigree per poi essere venduti a venditori compiacenti.
Sono circa 2000 i cuccioli di cani che ogni settimana vengono importati illegalmente in Italia ma su presume possano essere di più.
Nel 2013 sono stati sequestrati circa 670 cuccioli per un valore complessivo di circa 530mila euro. Le persone denunciate sono state 77: si trattava per lo più italiani, slovacchi, rumeni, spagnoli, marocchini, serbi.
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