Il movimento animalista indiano ha riportato una storica vittoria: vietate in tutto il paese le corse con carri trainati da buoi
Il movimento animalista indiano ha riportato una storica vittoria: vietate in tutto il paese le corse con carri trainati da buoiMercoledì 7 maggio 2014, la Corte Suprema Indiana ha vietato in tutto il Paese le corse con carri trainati da buoi e in particolare il controverso festival tradizionale “Jallikattu” che si tiene ogni anno nella regione di Tamil Nadu.
Durante questa festa, che ricorda per certi aspetti le ben più famose corse con i tori che si tengono in Spagna a Pamplona per San Firmino, i tori molto giovani vengono terrorizzati e rincorsi dalla folla urlante.
Per gli attivisti indiani, che per anni hanno documentato le violenze e i maltrattamenti inflitti agli animali durante queste gare, si tratta di una vittoria storica
La sentenza, che vieta sul territorio indiano tutti gli eventi di intrattenimento che comportano l’uso di questi animali, si basa sulle evidenti violazioni delle leggi nazionali sul benessere animale.
La svolta che ha portato a questa decisione storica è stata la presentazione di quattro casi denunciati nel 2012 per violenze e crudeltà sui buoi impiegati nelle corse.
In contemporanea le organizzazioni Peta e Animal Walfare India hanno lavorato per denunciare il festival “Jallikattu”, dove i tori vengono rincorsi dalla folla che tenta violentemente di afferrarli, a mani nude, per la coda e le corna.
Negli ultimi anni Amruta Ubale, coordinatrice in India di Animal Equality, in collaborazione con alcune associazioni e un team di avvocati esperti e agguerriti, ha lavorato con impegno per porre fine a queste competizioni crudeli e violente.
Amruta Ubale commenta così questo risultato importante: «Questo divieto è una pietra miliare per i diritti degli animali in India. Indica che stiamo facendo significativi passi in avanti nella nostra società, e che alcune tradizioni non possono essere considerate più importanti della sofferenza inflitta agli animali».
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