In Giappone esiste un posto completamente dedito al culto dei gatti: si tratta di Tashirojima, un’isola dove l’ingresso ai cani è severamente vietato.
In Giappone esiste un posto completamente dedito al culto dei gatti: si tratta di Tashirojima, un’isola dove l’ingresso ai cani è severamente vietato.Tashirojima, un’isola giapponese poco distante dalla penisola di Oshika, è un piccolo villaggio di pescatori nota per una caratteristica davvero curiosa: vanta più gatti che abitanti, ridotti ormai a qualche centinaio.
Migliaia di felini vivono trattati come vere e proprie divinità in questa piccola isola dove addirittura anche le case sono a forma di micio e dove si contano una decina di santuari in loro onore.
A Tashirojima spuntano un po’ ovunque statue votive dedicate a questi enigmatici animali e inoltre sono stati eretti una cinquantina di monumenti rocciosi a forma di gatto.
Secondo i giapponesi i gatti sono animali portafortuna: dar loro da mangiare è fonte di buona sorte, salute e prosperità
L’abitudine degli abitanti di Tashirojima a rifocillare e prendersi quotidianamente cura dei gatti iniziò secoli fa, durante il periodo Edo (1603-1868), quando la principale attività economica dell'isola era quella dei bachi da seta.
La produzione di bachi da seta determinò però anche un crescente aumento dei topi che si resero responsabili di ingenti danni e per contrastarli si pensò di importare sull’isola proprio i felini che presero a riprodursi velocemente.
I pescatori giunsero in un secondo momento, attirati proprio dalla presenza dei gatti che si rivelarono anche delle preziose sentinelle in grado di prevedere con precisione l’arrivo delle tempeste.
Sul territorio dell’isola sono presenti anche dei santuari, il più importante dei quali ha addirittura la facciata a forma di gatto
La leggenda narra che uno dei sassi raccolti da un pescatore colpì accidentalmente un gatto: il pescatore sentendosi profondamente in colpa decise di seppellire il corpo del felino costruendo una tomba/santuario affinché lo spirito del gatto defunto proteggesse tutti gli altri gatti dell’isola.
A ben guardare gli abitanti di Tashirojima hanno perfettamente ragione nel considerare i gatti dei portafortuna infatti la loro presenza ha determinato il fiorire di un’intensa attività turistica: ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo visitano l’isola ben contenti di farsi scortare dai felini che chiedono solo qualche carezza e un po’ di cibo.
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