A Napoli una nuova ordinanza sindacale prevede il controllo del DNA dei cani per contrastare il fenomeno degli escrementi lasciati in strada.
A Napoli una nuova ordinanza sindacale prevede il controllo del DNA dei cani per contrastare il fenomeno degli escrementi lasciati in strada.A Napoli una nuova ordinanza impone ai proprietari di sottoporre i propri cani al prelievo di sangue per l’esame del Dna, in modo da risolvere, una volta per tutte, la brutta abitudine di non raccogliere e buttare gli escrementi dei quattro zampe dalle strada.
L’esperimento pilota partirà presumibilmente verso fine gennaio-febbraio nei quartieri della quinta Municipalità Vomero-Arenella perché, in base ad un’indagine condotta dall’Asl Na1 e dall’Università Federico II, proprio qui sembra esservi la maggiore concentrazione di cani di proprietà con conseguente elevato fenomeno di imbrattamento delle strade.
Il progetto sarà poi esteso a tutti gli altri quartieri di Napoli assegnando alla polizia municipale, agli organi di polizia competenti e ai tecnici di igiene delle Asl il compito di controllare l’osservanza del provvedimento.
Il provvedimento, primo nel nostro Paese, consentirà di allestire una banca dati del Dna canino e, attraverso un'indagine comparativa tra il Dna estratto degli escrementi trovati in strada e il Dna custodito in banca dati si potrà identificare il proprietario che non ha rimosso le feci del proprio cane dalla strada.
I trasgressori dell’ordinanza comunale saranno multati con una sanzione amministrativa che andrà da 25,82 a 154,94 euro.
Inoltre il progetto costituirà uno strumento utile nella lotta al randagismo, riducendo il fenomeno dell'abbandono dei cani e migliorando la qualità della vita dei cittadini.
L’ordinanza ha fin da subito suscitato parecchie critiche e non pochi commenti ilari: la giunta comunale è stata accusata di non voler occuparsi di altri problemi ben più gravi e urgenti di cui soffre la città partenopea, dal problema relativo allo smaltimento dei rifiuti alla questione della Terra dei Fuochi.
Non resta che attendere gli sviluppi per capire se tale provvedimento sarà rispettato, producendo risultati utili, oppure sarà solo una perdita di tempo e soprattutto di denaro.
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