Inutile tortura o male necessario? Scopri il blog che vuole conoscere la tua opinione sulla sperimentazione animale o aiutarti a fartene una se non ce l’hai.
Inutile tortura o male necessario? Scopri il blog che vuole conoscere la tua opinione sulla sperimentazione animale o aiutarti a fartene una se non ce l’hai.La sperimentazione scientifica condotta sugli animali è un argomento su cui si è sempre dibattuto molto. Per quanto nessuno (o quasi) metta in dubbio i benefici che ne sono derivati e che ancora ne potrebbero derivare per gli esseri umani, le persone che spingono per la ricerca di metodi alternativi all’uso di animali come cavie da esperimento sono in netto aumento.
L’attenzione sempre maggiore al benessere degli animali d’affezione e da allevamento, ha migliorato per estensione anche la considerazione per tutti gli animali del pianeta, dai più grandi mammiferi rinchiusi e sfruttati in circhi e zoo alle più piccole cavie da laboratorio sacrificate in tutto il mondo a scopo di ricerca.
Tuttavia, il dibattito tra i due opposti schieramenti si è inasprito negli ultimi anni anche a causa di alcuni abusi che sarebbero stati perpetrati ai danni degli animali da esperimento. “Casi isolati: la stragrande maggioranza degli istituti di ricerca lavora nel rispetto della legge e dei principi etici riconosciuti a livello internazionale”, dicono invece i ricercatori. “E comunque - fanno notare - bloccare la sperimentazione animale significherebbe arrestare il progresso medico-scientifico e quindi la possibilità di dare risposte concrete ai milioni di persone che aspettano ancora cure efficaci per la propria malattia.”
Insomma, un bel dilemma etico che ci riguarda tutti senza distinzione. E su cui tutti avrebbero diritto a esprimere la propria opinione dopo aver compreso esattamente di cosa si sta parlando.
C'è chi dice no, ma...!
L’azienda tra le prime ad aver introdotto prodotti biologici nel mondo del pet food Almo Nature, sebbene sia ufficialmente schierata a favore dei metodi alternativi nella ricerca scientifica come dimostrato anche dalla petizione e del video lanciati per incoraggiare a firmare tutti coloro che la pensano allo stesso modo, ha voluto mettere a disposizione uno spazio in cui ciascuno potesse esprimere la propria opinione, o formarsene una approfondendo il tema e le sue inevitabili implicazioni etiche e, soprattutto, dove confrontare opinioni anche molto diverse tra loro.
Per questo è nata una sezione dedicata all’interno del blog di Almo Nature: Sperimentazione Animale: farsi un'idea, dove verranno raccolte tutte le voci (anche quelle in palese contrasto con la sua posizione) in modo da aiutare gli utenti a farsi un’idea chiara circa la sperimentazione animale.
Le opinioni più autorevoli per informarsi e capire le varie posizioni
A questo scopo saranno molto interessanti in particolare gli interventi da parte di esperti, medici, ricercatori e altre voci autorevoli del panorama culturale e religioso (italiano e non) grazie anche a un fitto calendario di interviste mirate che Almo Nature ha pensato per noi. Alcuni di questi contributi programmati sono già online, come quello del Prof. Valerio Pocar già docente di Sociologia e di Sociologia del Diritto nelle Università di Messina, di Milano e Milano-Bicocca e ora responsabile dello sportello diritti animali del comune di Milano, del Dott. Stefano Cagno, psichiatra e dirigente Medico, presso l'Azienda Ospedaliera "Ospedale Civile" di Vimercate e del Prof. Bruno Fedi, Professore di urologia e primario ospedaliero che si dichiarano nettamente contrari alla sperimentazione animale con diverse motivazioni, o quello del Dott. Massenzio Fornasier, presidente SIVAL, che propone di “abbandonare la contrapposizione tra favorevoli e contrari alla sperimentazione animale e affrontare il problema in modo più costruttivo chiedendosi se si può oggi fare a meno della sperimentazione animale e se ancora non è possibile, come fare perché questo sia possibile in futuro”.
Altri contributi lo saranno presto. Ma tutti possono partecipare al dibattito.
Anche la tua opinione conta!
Per Almo Nature tutte le opinioni sono importanti: anche la nostra. Ciascuno di noi è libero infatti di contribuire al dibattito, indipendentemente dall’appartenenza o meno a un settore professionale coinvolto in modo diretto nelle questioni etico-pratiche sollevate dalla sperimentazione animale.
Nel nuovo spazio online, Almo Nature dà quindi la possibilità dichiarare la propria opinione a chi già ce l’ha e di confrontarla con quella di altri che possono essersi schierati su posizioni diametralmente opposte. La partecipazione finora è stata molto forte sia per il numero di persone che hanno commentato o visitato il blog sia per l’intensità del dibattito che ne è scaturito e che a tratti è stato anche molto acceso.
La sofferenza è unica, non la si può dividere: non si divide il cuore tra la sofferenza degli umani e la sofferenza degli animali
Almo Nature, fedele alla mission di aLmore e alla ferma volontà di ospitare un dibattito libero e rispettoso delle opinioni tutte, non è mai intervenuto, lasciando spazio al confronto, senza intromissioni “dall’alto”. E sebbene il dialogo tra gli utenti del blog non sia mai uscito dalle regole della buona educazione in questo primo mese di scambi di opinione, il Presidente di Almo Nature Pier Giovanni Capellino ha deciso di rispondere ad alcune critiche arrivate più da Facebook che dal sito istituzionale, ricordando che “gli insulti, lo spregio e il fango sono ciechi e appartengono al peggio delle stagioni umane, e non risulta, dalla Storia, che abbiano aperto la strada a nuove scoperte (scientifiche o casuali) utili alla vita di tutti i viventi”. Viceversa “Il blog di Almo Nature si è posto come informazione non faziosa, quale segno di democrazia e libertà rispettosa dei diritti altrui, al punto da ospitare nella nostra casa opinioni di diversa sensibilità." "Il nostro comportamento è stato aperto, il nostro punto di vista è chiaro e lealmente espresso. Andrebbe imitato da altre aziende, ne guadagnerebbero la conoscenza, il dialogo e una dialettica alla portata di tutti, con tutte le ricadute socialmente e scientificamente (la ricerca avrebbe più fondi) utili."
“Lo scopo di questa breve risposta non è però quello di giustificare ed infine assolvere noi stessi, l'industria tutta e quella del pet food in particolare – ha precisato infine Capellino -, ma far conoscere un principio etico che valga per tutti e la cui applicazione, seppur progressiva, cominci subito laddove è possibile perché le alternative già esistono. […]".
E voi cosa ne pensate? Partecipate anche voi al dialogo facendo valere la vostra opinione!
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