Per la prima volta, uno studio dell’Università di Pisa ha dimostrato che anche i cani provano empatia.
Per la prima volta, uno studio dell’Università di Pisa ha dimostrato che anche i cani provano empatia.Un recente studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa, spiega perché i cani riescono a stabilire un feeling emozionale con i propri padroni.
Il contagio emotivo non è una prerogativa esclusiva degli esseri umani o delle scimmie antropomorfe, ma anche dei cani che, come noi, hanno una reazione rapida, involontaria e automatica alla mimica facciale dei propri simili
La ricerca degli etologi Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, è stata pubblicata di recente sulla rivista “Royal Society Open Science”. Lo studio si basa sull’analisi del comportamento dei cani durante il gioco, osservando sia la mimica facciale che quella corporea.
I ricercatori hanno filmato 49 cani domestici di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese sono state effettuate nel giardino pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo e si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video.
Dopo un lungo lavoro di analisi delle immagini è emerso che la risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile non solo esiste ma è anche veloce quanto quella umana.
Inoltre, si è osservato che in un contesto giocoso i cani imitano molto rapidamente il comportamento dei propri simili. Le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di più lunga durata e se a giocare erano cani amici, la mimica facciale era ancora più marcata.
La capacità di leggere attraverso il corpo e la faccia le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell’evoluzione del comportamento prosociale e dell’altruismo, alla base, cioè, dei comportamenti considerati empatici.
Questo studio implica numerosi sviluppi: in futuro potrebbero aprirsi infinite linee di ricerca sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali.
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