La Lav denuncia la sperimentazione animale e tutte quelle aziende che sacrificano migliaia di creature per scongiurare le rughe e gli inestetismi della pelle.
La Lav denuncia la sperimentazione animale e tutte quelle aziende che sacrificano migliaia di creature per scongiurare le rughe e gli inestetismi della pelle.Lo scorso giugno, la Coalizione Europea Contro la Vivisezione – ECEAE aveva lanciato in tutta Europa una settimana di iniziative contro la sperimentazione animale per il botulino, il componente diffuso in molti prodotti di bellezza per combattere rughe e i segni della pelle.
La LAV, rappresentante in Italia di questa associazione che da ormai quattro anni porta avanti una campagna internazionale contro l’impiego di topi per testare la tossina botulinica, ha aderito alle iniziative proposte.
Infatti, insieme alle altre Associazioni animaliste della coalizione ECEAE , la LAV ha chiesto che le aziende europee pongano fine a questa sofferenza inutile, ricorrendo a soluzioni alternative.
Ad esempio, la compagnia americana Allergan, più di quattro anni fa, ha ottenuto l’approvazione di un metodo basato su cellule (BotoxTM), dimostrando la possibilità di testare la tossina botulinica senza animali.
Dal 2013 nell’Unione Europea vige una Direttiva che vieta assolutamente ogni forma di sperimentazione sugli animali per fini cosmetici
Tuttavia, ogni anno, compagnie farmaceutiche come l'inglese Ipsen, la tedesca Merz e la giapponese Eisai, sacrificano migliaia di animali, aggirando il vincolo legislativo per il fatto che il botulino viene iniettato e non spalmato sulla pelle, come invece stabilito per i cosmetici.
Migliaia di topi a soffrire e a morire per un prodotto largamente diffuso in ambito cosmetico: ciò è inaccettabile anche perché è risaputo che esiste, ed è già disponibile, un metodo alternativo.
La tossina botulinica viene iniettata nei topi e per loro non c’è via di scampo: muoiono dopo spasmodiche convulsioni e una lenta agonia a causa dell’iniezione di alti dosaggi del principio cosmetico che determina la paralisi del sistema respiratorio e conduce a morte certa dopo ore di soffocamento progressivo.
Per Michela Kuan, Biologa e Responsabile del Settore Vivisezione della LAV è indispensabile che le autorità e le ditte coinvolte si assumano la responsabilità di intraprendere nuovi percorsi che non prevedano più questi terribili esperimenti sugli animali.
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