Secondo il rapporto The killing di BirdLife International, ogni anno, sono 25 milioni gli uccelli selvatici massacrati illegalmente nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Secondo il rapporto The killing di BirdLife International, ogni anno, sono 25 milioni gli uccelli selvatici massacrati illegalmente nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.Ad agosto alla Birdfair 2015, in Inghilterra, è stato presentato da BirdLife International, il report The killing di BirdLife International che rivela una spaventosa realtà: sono 25 milioni gli uccelli selvatici uccisi ogni anno dalla caccia illegale nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
L’ Italia risulta occupare la seconda posizione dopo l’Egitto nella classifica del numero di esemplari uccisi: sul nostro territorio vengono cacciati, secondo una stima, fino a 8 milioni di uccelli tra cui passeriformi come fringuelli e frosoni ma anche grandi rapaci.
Il report, realizzato con i partner dell’area mediterranea come Lipu-BirdLife Italia, per la prima volta ha potuto stimare il numero di uccisioni illegali effettuate in ogni paese: l’80% delle uccisioni stimate, ovvero 20 milioni di uccelli, si concentrano in 10 Paesi.
Al primo posto di questa triste classifica si posiziona l’Egitto con, in media, 5,7 milioni di uccelli uccisi, seguono l’Italia con 5,6 milioni, la Siria con 3,9, il Libano con 2,6 milioni e Cipro con 2,3 milioni
Chiudono la classifica delle top ten la Grecia con 700mila uccelli uccisi ogni anno, la Francia, la Croazia e la Libia (tutte con 500mila uccisioni) e l’Albania con 300mila.
Tra i metodi di caccia impiegati ci sono l’abbattimento con armi da fuoco, la colla sui rami, la cattura con le reti e l’uso di suoni registrati per attrarre gli uccelli nei luoghi attrezzati con trappole illegali.
Tra le vittime più frequenti di queste uccisioni illegali ci sono il fringuello con 2,9 milioni di esemplari uccisi ogni anno, la capinera con 1,8 milioni, la quaglia con 1,6 milioni e il tordo bottaccio con 1,2 milioni), oltre a specie considerate a rischio dalla Lista rossa come il chiurlo maggiore.
I dati del report di BirdLife rivelano una realtà spaventosa, una vera e propria minaccia per la biodiversità: si rende necessario un Piano antibracconaggio nazionale e internazionale oltre che un inasprimento delle norme.
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