SOS bracconieri: nell'ultimo anno in India sono morti 41 esemplari di tigre nonostante gli sforzi delle autorità per la conservazione della specie.
SOS bracconieri: nell'ultimo anno in India sono morti 41 esemplari di tigre nonostante gli sforzi delle autorità per la conservazione della specie.In India, nonostante gli sforzi federali e nazionali, molti esemplari di tigre continuano a morire a causa delle trappole dei bracconieri o per avvelenamento ad opera di abitanti dei villaggi.
Sono ben 41 le tigre morte da agosto 2014 ad agosto 2015, anche se gli sforzi del governo di New Delhi per proteggerle ha portato a un aumento del 30% del numero di questi grandi felini negli ultimi quattro anni: secondo l'ultimo censimento dello scorso anno erano 2.226.
I dati diffusi da Traffic-India (il network che monitora i traffici intorno alla fauna selvaggia) e dall'Autorità nazionale per la conservazione delle tigri rivelano come le tigri muoiano solo in minima parte per cause naturali e per lo più vengano uccise per bracconaggio o per ritorsione degli abitanti dei villaggi, tramite trappole e avvelenamento.
Il Madhya Pradesh, il Karnataka, il Tamil Nadu e il Maharashtra sono gli stati più interessati da questo fenomeno, invece nel Maharashtra, grazie all'uso di guardie forestali nelle riserve, il bracconaggio pare sia diminuito, anche se persiste il conflitto con la popolazione locale.
Infatti spesso gli artefici degli avvelenamenti intenzionali di tigri sono gli abitanti dei villaggi: lo fanno per vendicarsi dopo aver perso del bestiame o, semplicemente, per paura.
I bracconieri disseminano il territorio di trappole in grado di fratturare gli arti delle tigri, che vengono poi abbattute per rivendere sul mercato illegale (locale e internazionale) la loro pelle, ossa e altre parti del corpo.
A volte può capitare che siano le stesse forze dell’ordine a dover abbattere una tigre ma solo in casi estremi quando, nonostante tutte le procedure previste, non c'è altra possibilità di salvare persone in pericolo.
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