Più di duecento esemplari di foche elefante, equipaggiate con trasmettitori satellitari, aiuteranno a capire le condizioni degli oceani nella zona dell’Antartide.
Più di duecento esemplari di foche elefante, equipaggiate con trasmettitori satellitari, aiuteranno a capire le condizioni degli oceani nella zona dell’Antartide.Le foche elefante ci aiuteranno a capire l'Antartide: un gruppo di 207 esemplari muniti di trasmettitori satellitari forniranno informazioni utili agli scienziati del clima che potranno così esplorare le condizioni degli oceani nella zona dell'Antartide.
Fin dal 2004 scienziati australiani, francesi, svedesi e britannici hanno applicato trasmettitori hi-tech su questi animali con l’intento di studiare come l'ambiente influisce sui loro comportamenti alimentari e riproduttivi.
E’ bastato poco tempo per accorgersi che questi elefanti marini fornivano dati di straordinario valore grazie alla la loro abilità di nuotare in aree difficili da raggiungere con i tradizionali congegni artificiali.
Le foche infatti si immergono fino a una profondità di 1500 metri e nuotano per migliaia di chilometri raggiungendo zone difficili, come ad esempio attorno a banchi di ghiaccio, anche in inverno, quando la raccolta di dati dalle navi diventa problematica e frammentaria.
Grazie ai dati raccolti dalle 207 foche elefante gli studiosi hanno potuto pubblicare sulla rivista Scientific Data, affiliata a Nature, i profili idrografici cioè i dati sulle temperature e la salinità dell’acqua.
Uno degli autori dello studio, Guy Williams, oceanografo del Centro di Ricerca sul Clima e gli Ecosistemi Antartici ha sottolineato come le foche forniscono informazioni nuove e che prima non potevano essere ottenute: «Sono dati necessari per alimentare i modelli climatici elaborati nel mondo, a cui si affidano gli scienziati».
Le foche elefante, munite di trasmettitori, stanno colmando lacune in un’area degli oceani molto povera di dati: con il loro prezioso contributo si potrà arrivare comprendere meglio la circolazione nell'Oceano Meridionale e la sua risposta ai cambiamenti climatici globali negli ultimi decenni.
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