L’odio ancestrale tra cani e gatti che ci raccontiamo è un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme. Tuttavia, se costretti una zuffa può sempre scapparci e di solito è il gatto a uscirne peggio. Questa guida ti spiega come soccorrere un gatto aggredito da un cane.
L’odio ancestrale tra cani e gatti che ci raccontiamo è un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme. Tuttavia, se costretti una zuffa può sempre scapparci e di solito è il gatto a uscirne peggio. Questa guida ti spiega come soccorrere un gatto aggredito da un cane.L’inimicizia ancestrale tra cani e gatti fa parte del bagaglio culturale dell’uomo da millenni. Un po’ meno di quello dei diretti interessati. L’odio raccontato da miti, favole e detti popolari è infatti un po’ sovrastimato. Si tratta di animali dal comportamento molto diverso che difficilmente condividerebbero la vita insieme se non costretti a farlo dalla comune frequentazione con l’essere umano.
Può succedere però che se lasciati liberi vengano a trovarsi uno di fronte all’altro e che sentendosi minacciati o non potendo andare ognuno per la propria strada come altrimenti farebbero, scoppi la zuffa. Il gatto ha armi affilate per difendersi e maggiori possibilità di fuga potendo infilarsi o arrampicarsi dove nessun cane arriva. Tuttavia, se ci sono feriti, è quello che di solito ne esce peggio, soprattutto con cani di grossa taglia. Vediamo come intervenire in questi casi.
Come soccorrere il gatto aggredito
- Non cercate di fermate la zuffa: se assistete all’aggressione cercate di richiamate l’attenzione dei due animali chiamandoli per nome, se lo sapete, o producendo un forte rumore oppure ancora tirando loro qualcosa che possa interessarli (una palla, un gioco, del cibo), ma non lanciatevi in mezzo a dividere i contendenti perché avreste la peggio.
- Avvicinatevi a recuperare il vostro gatto solo quando il cane si sarà allontanato o sarà stato recuperato dal suo padrone.
- Incaricate qualcuno di occuparsi di tutte le formalità burocratiche: prendere le generalità del proprietario (se presente o identificabile), di chiamare le autorità competenti (vigili che devono intervenire sul posto e Asl) e fare i rilievi del caso (vedi oltre).
- Portate il gatto in casa e adagiatelo in un posto tranquillo in modo che si calmi.
- Chiamate il veterinario e se non può venire a domicilio fatevi dire come trasportarlo anche in base ai sintomi e/o ferite che vedete. Prestate le prime cure, ma se il gatto è ferito gravemente o perde molto sangue non perdete tempo e portatelo all’ambulatorio più vicino senza esitare: la tempestività in questi casi potrebbe fare la differenza tra la vita o la morte dell’animale.
Denunciare è obbligatorio
La denuncia dell’accaduto alla ASL da parte del proprietario, dei vigili urbani e del veterinario è obbligatoria (Articolo 2052 del Codice Civile) ed è necessaria per poter imporre al proprietario del cane (se identificato) di sottoporre l’animale a controlli antirabbici necessari e di risarcire le spese da voi sostenute.
- Se il proprietario del cane non viene identificato sarà il gatto vittima di aggressione a dover essere sottoposto alla lunga trafila di controlli (uno ogni 40 giorni) per dimostrare di non aver contratto la rabbia a spese del suo proprietario.
- Nel caso in cui il proprietario non fosse presente o identificabile al momento del fatto, è consigliabile per chi resta a occuparsi di queste formalità raccogliere testimonianze dei presenti (con i nomi e un recapito telefonico) e scattare qualche foto del luogo, dell’aggressore e della vittima con le sue ferite.
Nella prossima guida vedremo invece cosa deve fare il proprietario dell'animale (cane o gatto) aggressore.
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