Celebre zoologa statunitense, Dian Fossey ha dedicato la sua vita ai gorilla di montagna: se oggi questa specie non è più a rischio estinzione è grazie al suo sacrificio.
Celebre zoologa statunitense, Dian Fossey ha dedicato la sua vita ai gorilla di montagna: se oggi questa specie non è più a rischio estinzione è grazie al suo sacrificio.Grazie al film “Gorilla nella nebbia” del 1988, interpretato da Sigourney Weaver e tratto dall’omonima autobiografia di Dian Fossey (1983), il mondo ha potuto conoscere la vita di una donna coraggiosa e straordinaria.
Dian Fossey, una delle più famose conservazioniste e attiviste animaliste del mondo, è nata a San Francisco nel 1932 e ha dedicato gran parte della sua esistenza allo studio dei gorilla di montagna.
Insieme a Jane Goodall e Biruté Galdikas, Dian Fossey è considerata una delle madri fondatrici della primatologia moderna.
Dian Fossey purtroppo ha pagato con la vita il suo impegno in difesa dei gorilla di montagna, ma il suo sacrificio non è stato vano: se oggi questa specie non è più in pericolo di estinzione lo dobbiamo proprio al suo prezioso lavoro.
I primi anni e gli studi
Dopo un’infanzia difficile segnata dal divorzio dei genitori e un'adolescenza gravata da problemi economici, Dian riesce a laurearsi e a trovare lavoro come terapista occupazionale presso l’ospedale di Louseville, una struttura che si occupa di bambini disabili.
In lei però il sogno di visitare l’Africa è già molto forte e infatti nel 1963 con i pochi soldi guadagnati riesce a viaggiare in Kenya, Tanzania, Congo e Zimbawe.
Leakey e Schaller: due incontri importanti
Durante il soggiorno in Africa conosce il famoso etologo Louis Leakey e il primatologo George Schaller, autore di uno dei libri che più l’avevano affascinatata, “The Year of the Gorilla“.
Questi incontri sono fondamentali e convincono Dian a prendere la decisione di trasferirsi in Africa per studiare i gorilla di montagna.
Il Karisoke Research Center
Grazie al professor Leakey, Dian riceve un finanziamento dalla National Geographic Society e dalla Wilkie Foundation, per iniziare lo studio dei gorilla in Zaire.
Lo scoppio della guerra civile in questo paese la obbliga però a trasferirsi in Ruanda dove nel 1967 fonda il Karisoke Research Center all’interno del Volcanoes National Park.
In questa struttura fatiscente, che lascerà solo raramente per i successivi vent’anni, Dian inizia a studiare il comportamento dei gorilla attraverso ore e ore di osservazione.
Oltre alle difficoltà pratiche dovute al luogo impervio e inospitale in cui si trova a lavorare, Dian inizia anche a scontrarsi con la burocrazia degli enti governativi e con gli interessi dei bracconieri che mettono in pericolo l'esistenza stessa dei gorilla.
Dopo un inizio di lavoro piuttosto incoraggiante Dian infatti finisce con il litigare sempre più spesso con i trafficanti di animali fino al drammatico epilogo.
Una morte tragica e la sua eredità
Diane viene barbaramente uccisa da ignoti, il 26 dicembre del 1986, all'interno della sua capanna nel Karisoke Research Center.
Il suo corpo viene seppellito nel cimitero da lei stessa costruito nell’accampamento in cui viveva, accanto al suo Digit, uno dei suoi gorilla più amati, ucciso e mutilato dai bracconieri nel 1977.
Dopo la sua morte il Digit Fund, istituito nel 1978 in memoria del gorilla decapitato dai bracconieri, è stato mantenuto e trasformato nel "Dian Fossey Gorilla Fund International”, ente che ha lo scopo di raccogliere fondi per la salvaguardia dei gorilla di montagna.
Foto: Di Hpalaucampos - Opera propria, CC BY-SA 4.0