l Wwf lancia una campagna di sensibilizzazione «Non deve finire così» per arginare il pericolo di inquinamento di mascherine chirurgiche.
l Wwf lancia una campagna di sensibilizzazione «Non deve finire così» per arginare il pericolo di inquinamento di mascherine chirurgiche.Con la riapertura delle scuole e con l’obbligo dell'uso della mascherina chirurgica anti-Covid per tutti gli studenti a partire dai 6 anni di età, si corre il rischio di disperdere in natura 270 tonnellate di rifiuti plastici non biodegradabili, se non si effettua uno smaltimento responsabile di questi dispositivi.
Ecco perchè il WWF ha deciso di lanciare la campagna di sensibilizzazione «Non deve finire così».
L'obbligo della mascherina per gli studenti
Stando ai dati in possesso del ministero dell’Istruzione, gli studenti italiani sono circa 8,6 milioni e di questi, circa 7 milioni hanno l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica.
Poiché ogni giorno verranno distribuite 11 milioni di mascherine al personale docente e non, ne consegue che quotidianamente nelle scuole verrà utilizzata e smaltita una quantità pari a circa 44 tonnellate di polimeri plastici, in particolare polipropilene e poliestere. In pratica è come se ogni giorno dell’anno scolastico venissero gettate nell'ambiente 100mila bottigliette di plastica.
Foto Roman Budnyi © 123RF.com
Una previsione pessimistica
Secondo il WWF se anche solo 1 ragazzo per classe disperdesse nell'ambiente la propria mascherina, volontariamente o accidentalmente, ogni giorno verrebbero rilasciate in natura 1,4 tonnellate di plastica ed entro la fine dell'anno scolastico risulterebbero disperse più di 68 milioni di mascherine per un totale di oltre 270 tonnellate di rifiuti plastici non biodegradabili.
In mare più mascherine che meduse
E' solo di pochi giorni fa l'allarme lanciato dall'associazione francese Opération Mer Propre secondo cui il mare è ormai popolato più da mascherine che da meduse. Basti pensare alla segnalazione arrivata da Ancona: un battello spazzino, con il compito di ripulire l'acqua del porto dai rifiuti, ha inziato ad estrarre mascherine che galleggiavano in superficie mentre prima questo tipo di rifiuti era assente.
Mascherine un pericolo per gli animali
Purtroppo le mascherine sono un rischio per gli animali: tutti i dispositivi di protezione personale, guanti compresi, contro il Covid-19 sono finiti nelle acque dei mari e degli oceani causando la morte di pesci e altri animali marini.
Ma non sono solo gli specchi d'acqua a essere a rischio: molti altri rifiuti, legati limitazione della diffusione del contagio, sono anche finiti in aree verdi diventando di fatto una minaccia letale per gli uccelli e la fauna selvatica che rimangono impigliati e soffocati per esempio, dai lacci delle mascherine.
Foto di apertura Daniel Garcia Mendoza © 123RF.com