Perché un Jack Russell o un qualsiasi altro cane sia definito di razza occorre il pedigree cioè il suo certificato genealogico: vediamo come si ottiene.
Perché un Jack Russell o un qualsiasi altro cane sia definito di razza occorre il pedigree cioè il suo certificato genealogico: vediamo come si ottiene.Hai preso da poco con te un cucciolo di Jack Russell ma non ti hanno dato il pedigree? Probabilmente il tuo cucciolo non è veramente di razza e hai pagato per un avere un cane meticcio.
Innanzitutto è bene precisare che un allevatore serio e rilascia sempre il certificato genealogico o pedigree dei cuccioli che vende: se così non fosse e qualcuno ti propone cuccioli di razza senza fornirti il pedigree c’è da stare all’erta, sicuramente sta cercando di truffarti, spacciandoti dei meticci per cani di razza.
Il pedigree è un documento fondamentale che attesta l’appartenenza a una determinata razza di un cane e la sua genealogia.
In questo documento, rilasciato dagli allevatori di cani al momento dell’acquisto, vengono riportati gli ascendenti sia paterni che materni consentendo così di individuare la razza del cane e se questo ha anche degli antenati della stessa razza.
Il pedigree è fondamentale nel momento in cui si decide di far partecipare il nostro amico a quattro zampe ad una mostra canina o a gare cinofile.
Il pedigree viene rilasciato dall’ENCI, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana e contiene per l’esattezza le seguenti voci:
- i dati anagrafici e identificativi del cane ovvero la razza, il nome, il sesso, la data di nascita, il colore del mantello e il numero di microchip
- il numero d’iscrizione ad uno dei Registri di cui si compone il Libro genealogico
- la genealogia del cane dai genitori fino ai trisnonni
- chi, tra gli antenati, è stato campione di bellezza o di lavoro in Italia o all’estero e ha conseguito risultati in prove, brevetti, selezioni e/o è stato sottoposto a controlli sanitari per le displasie
- i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore
- i diversi passaggi di proprietà del cane
Un cane senza pedigree emanato dall’ENCI non può essere considerato un cane di razza, anche se morfologicamente risulta molto simile e non potrà partecipare alle manifestazioni ufficiali cinofile come le esposizioni e le prove di lavoro.
Inoltre nessun allevatore serio accetterà di fa accoppiare il proprio cane con un esemplare dall’origine poco chiara: i cuccioli che eventualmente nasceranno non potranno infatti essere iscritti al Libro genealogico.
Sul sito ufficiale dell’ENCI vengono esposte le tariffe richieste per ottenere il pedigree: si tratta di cifre modiche che si aggirano in media intorno alle 20 euro per cui occorre diffidare anche di chi vende un cucciolo di razza rincarando di molto il prezzo del pedigree.
Vale la pena ricordare che per la legislazione italiana, la vendita di cani proposti come “cani di razza”, senza che questa qualità sia attestata dal pedigree, è vietata dal Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992.
Per il rilascio del pedigree l’allevatore deve compilare due moduli: uno indica il giorno in cui è stata fatta accoppiare la fattrice con lo stallone di pari razza. In questo modulo (modello A) si indicano dei genitori, il numero de registro origini italiano nonché i cuccioli nati. Il secondo modulo (modello B) serve invece a iscrivere ogni singolo cucciolo, indicando il colore del mantello, il nome e il microchip.
Questo modulo va presentato entro il terzo mese di età dei cuccioli, insieme alla scheda obbligatoria firmata dal veterinario che attesta l'inoculazione del microchip al fine di garantire la rispettabilità della legge anti-randagismo.
foto Cani.it
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