Dal primo gennaio 2016 mai più tagli estetici nei cani di razza italiani: salve le orecchie anche del mastino napoletano e del cane corso.
Dal primo gennaio 2016 mai più tagli estetici nei cani di razza italiani: salve le orecchie anche del mastino napoletano e del cane corso.La Federazione cinologica internazionale (Fci), ha stabilito che da quest’anno saranno vietati il tagli estetici di orecchie nei cani di razza, come il cane corso e il mastino napoletano, approvando così le modifiche proposte dall’Italia e modificando gli standard internazionali di bellezza.
Dunque il mastino napoletano e il cane corso non saranno più sottoposti a conchectomia, ovvero la pratica che prevede il taglio delle orecchie.
Infatti, per queste due razze italiane sussistevano ancora standard antecedenti il divieto di amputazione estetica.
Questo traguardo è stato raggiunto grazie all’impegno congiunto di Fnovi (Federazione nazionale Ordine veterinari italiani), Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) ed Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana).
Le tre associazioni, un anno fa, avevano sottoscritto a Milano una dichiarazione per avviare le procedure di modifica dello standard di razza in favore dell’integrità delle orecchie e sono riuscite con successo a vincere la causa promossa al tribunale di Milano.
Dino Muto, presidente Enci, sottolinea che la modifica degli standard del mastino napoletano e del cane corso rappresenta un passo in avanti che si attendeva da tempo da parte della cinofilia ufficiale.
Si spera ora che questa iniziativa tutta italiana venga presto imitata dai Kennel Club esteri in modo da modificare i pochi altri standard di razza che ancora autorizzano la conchectomia e auspicare che i che i medici veterinari effettuino questo intervento solo ed esclusivamente per motivi legati alla salute dei cani.
E’ bene precisare che le nuove regole di standard non verranno applicate in maniera retroattiva e quindi non sono considerabili penalmente le amputazioni antecedenti l’entrata in vigore della legge.
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